Israele – Le parole del presidente Rivlin
“Il terrorismo non ci sconfiggerà”
“I nostri nemici sanno come ferirci ma non possono sconfiggerci. Questa è una lotta quotidiana”. Parole, quelle del presidente di Israele Reuven Rivlin, pronunciate davanti a migliaia di persone, una folla raccoltasi a Gerusalemme per partecipare ai funerali (nell’immagine) delle vittime dell’ennesimo attentato. Parole che cercano di infondere coraggio di fronte alla violenza del terrorismo palestinese che nelle scorse ore è tornato a colpire dopo aver lasciato orfani giovedì scorso sei bambini: prima un ragazzo di Ramallah, Mohand Halabi, ha aggredito una famiglia di ebrei ultraortodossi in cammino verso il Muro del Pianto, uccidendo due uomini – Aaron Bennett e rav Nechamia Lavi – e ferendo gravemente una donna e un bambino di due anni; poi, sempre nella Capitale, un altro terrorista nella notte ha accoltellato un ragazzo di quindici anni, ricoverato immediatamente in ospedale e fuori pericolo di vita. “La lotta contro il terrorismo richiede determinazione”, ha affermato Rivlin mentre la tensione a Gerusalemme rimane alta e le forze di sicurezza israeliana sono impegnate da una parte a contenere le violenze di manifestanti palestinesi – con lancio di pietre e molotov – e dall’altra ad individuare i responsabili dell’attacco di giovedì scorso, con ricerche e arresti in Cisgiordania. I movimenti terroristici di Hamas così come il braccio armato di Fatah (gruppo che fa parte integrante dell’Autorità nazionale palestinese e a cui appartiene il presidente Mahmoud Abbas) vogliono una Terza intifada, almeno secondo quanto riflettono le loro parole e azioni: i primi hanno acclamato i diversi attentati terroristici definendoli atti di resistenza, i secondi – nel caso dell’attentato di giovedì contro la famiglia Henkin – ne hanno rivendicato la paternità. L’attesa condanna da parte dei vertici dell’Autorità nazionale palestinese non è arrivata e anzi l’Anp nelle scorse ore ha condannato Israele per l’uccisione di due palestinesi ovvero dei due terroristi che a Gerusalemme hanno colpito nella notte. Dichiarazioni che Gerusalemme considera oltraggiose e al contempo pericolose visto che istigano ulteriormente alla violenza. “Questa è la strada che ha scelto Abbas con il discorso all’Onu”, dichiarano diversi rappresentanti del governo israeliano e tra questi anche il Premier Benjamin Netayahu, impegnato in queste ore a rispondere alla questione sicurezza.
(4 ottobre 2015)