Israele – Ancora un giorno di terrore

israeleContinua a salire il bilancio degli attentati palestinesi contro civili israeliani. Sono soprattutto i così detti “lupi solitari” a colpire: attentatori armati di coltello che aggrediscono passanti o soldati senza pianificare l’attacco né essere strettamente connessi ai movimenti terroristici. Una violenza difficile da prevedere per le forze di sicurezza israeliane, impegnate nel garantire la sicurezza dei propri cittadini, preoccupati di fronte a quanto sta accadendo come efficacemente rappresentato nella vignetta (nell’immagine) di Guy Morad: una madre che corre accanto al figlio proteggendosi con un ombrello da una pioggia di coltelli e sassi. Una denuncia potente per testimoniare il dramma che i civili israeliani si trovano a fronteggiare ogni giorno.
Solamente nelle ultime ventiquattro ore vi sono stati quattro i casi di aggressioni con coltello da parte di attentatori palestinesi: poche ore fa a Gerusalemme uno studente di yeshiva di 25 anni è stato accoltellato da un diciannovenne palestinese proveniente dalla zona Est della città. La vittima è stata ricoverata d’urgenza all’ospedale Shaare Zedek e versa in gravi condizioni ma è stabile. Secondo le ricostruzioni, un’altra persona è rimasta lievemente ferita nel tentativo di fermare l’aggressore, poi bloccato dalla polizia e attualmente sotto custodia delle autorità. Proprio la prontezza dell’intervento di agenti e soldati così come l’azione dei civili, hanno spiegato ufficiali dell’esercito israeliano, ha permesso di evitare che questi attentati si trasformassero in vere e proprie stragi. In diversi casi infatti i terroristi hanno cercato di impossessarsi delle armi delle forze di sicurezza, venendo fino ad ora bloccati in tempo. A Tel Aviv, sempre oggi, quattro persone sono state accoltellate, riportando ferite superficiali. L’aggressore è stato colpito da un soldato mentre stava fuggendo verso il centro commerciale Azrieli su via Moses.
La situazione è in ogni caso critica tanto che il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat ha invitato i cittadini israeliani che hanno regolare porto d’armi a tenere con sé nel corso del giorno la propria arma. “Uno dei vantaggi d’Israele è che ci sono diversi ex membri delle unità militari con esperienza operativa in combattimento – ha affermato Barkat per spiegare il suo appello – Possedere armi aumenta la fiducia dei residenti, che sanno che, oltre alle forze di polizia, ci sono altre persone che non hanno paura di intervenire. Se guardiamo le statistiche a Gerusalemme e altrove vediamo che, oltre alla polizia, civili regolarmente in possesso di armi hanno sventato attacchi terroristici. Questa situazione aumenterà le probabilità di un intervento veloce in caso di aggressione”.
Il Primo ministro Benjamin Netanyahu nelle scorse ore ha deciso di vietare a Gerusalemme l’accesso al Monte del Tempio ai parlamentari della Knesset, sia ebrei sia arabi. “La decisione è diretta a calmare la situazione attorno al Monte del Tempio”, ha spiegato Netanyahu a margine della riunione tenuta con il suo gabinetto di sicurezza. Secondo i media israeliani, il Premier avrebbe anche deciso di nonostante approvare la costruzione di nuovi insediamenti per non danneggiare i colloqui in corso con gli Stati Uniti sul tema della sicurezza e diretti ad aggiornare gli ufficiali di Tsahal sulla situazione dell’accordo sul nucleare iraniano.

Daniel Reichel

(8 ottobre 2015)