Egitto-Israele, l’asse si rafforza

hazem khairatMentre si interrompono i rapporti diplomatici tra Teheran e Riad e i funzionari iraniani vengono rispediti in patria, a Tel Aviv arriva, dopo tre anni di assenza, il nuovo ambasciatore che rappresenterà l’Egitto in Israele: è Hazem Khairat, investito dell’incarico lo scorso giugno dal presidente al Fattah al Sisi.
Una nomina fortemente simbolica, quella di Khairat, che dimostra concretamente i passi da gigante fatti dalla diplomazia dei due Paesi dopo anni di conflitti e tensioni e che ridisegna in maniera imprevedibile lo scacchiere mediorientale.
“Do il benvenuto al nuovo ambasciatore d’Egitto – ha dichiarato il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, durante l’ultima riunione di gabinetto – attraverso il quale rafforzeremo ancora di più le relazioni con un Paese arabo importante e centrale”.
A condividere il proprio saluto caloroso, anche l’ex ministro degli Esteri Tzipi Livni: “L’arrivo del nuovo ambasciatore egiziano – ha scritto dal proprio profilo Twitter – esprime in pieno gli accordi di pace tra i due Paesi e le sfide che condividiamo con l’Egitto”. Prima fra tutti, a unirli, la lotta al terrorismo estremista dei Fratelli Musulmani che nell’ultimo anno ha macchiato il Sinai di scontri sanguinosi e attentati e la cui vicinanza al confine rappresenta una minaccia costante per Israele.
Il posto assunto da Khairat, in precedenza ambasciatore in Cile e rappresentante dell’Egitto nella Lega Araba, era vacante in Israele dal 2012 dopo che l’allora presidente Morsi aveva richiamato Atef Salem per protesta contro l’operazione israeliana a Gaza Pilastro di Difesa.
In Egitto a ricoprire attualmente il ruolo di ambasciatore d’Israele è invece Haim Koren, accolto nel settembre del 2014, con tutti gli onori, dallo stesso Al Sisi. Già ambasciatore del Sud Sudan e impegnato in prima linea per aiutare i profughi del Darfur, Koren parla fluentemente l’arabo e ha stupito l’opinione pubblica lo scorso anno con un video, divulgato su youtube, nel quale augurava un sereno Ramadan ai cittadini di fede musulmana.
Oltre al rafforzamento dei rapporti diplomatici, qualcosa di più profondo sta però cambiando l’aria e la percezione che gli egiziani hanno degli ebrei e di Israele e lo fa anche attraverso la cultura pop.
Lo scorso anno, per esempio, la soap-opera Haret el-Yahud (Il quartiere ebraico), trasmessa proprio durante il Ramadan, aveva fatto parlare di sé per il ritratto assai positivo che emergeva degli ebrei egiziani sullo sfondo di una storia d’amore ambientata nella fine degli anni ’40, facendo impennare gli ascolti. E adesso al centro di questa riscoperta, è arrivato Ce pays qui te ressemble, il libro di Tobie Nathan, l’autore ebreo egiziano naturalizzato francese, vincitore del prestigioso premio Goncourt in Tunisia, che racconta l’eredità ebraica del Cairo e che a breve verrà tradotto in arabo.

(5 gennaio 2016)