Oltremare – Eurovisione

danielafubini2L’Eurovisione è qualcosa che non occupa molti dei pensieri dell’italiano medio, perfino di quelli che invece disdicono serate di gala e mangiano davanti alla televisione ogni sera durante la lunghissima settimana del Festival di Sanremo. D’altra parte forse è stato un bene disabituare gli italiani all’Eurovisione: mandare canzoni di ottimo livello a gareggiare significa esporsi al pericolo – in caso di vittoria – di dover ospitare la gara l’anno successivo. La strategia italiana sembra essere quella di tenere un basso profilo, e non vincere.
In Israele invece, l’Eurovisione è un luogo di meraviglia e musica colorata, portatore di leggerezza e di vittorie molto desiderate. Soprattutto, ha la parola Europa nel nome. E come per gli sport, Israele ha la forte tendenza a entrare nelle competizioni europee, visto che quelle contro i vicini mediorientali potrebbero portare agli sportivi come ai cantanti pericoli ben più gravi del dover riempire un paio di palasport di gente e palloncini multicolori. Israele l’isola, si trova bene come cittadina temporanea mezzo alla antica patria di quasi metà della sua popolazione. Ne capisce le lingue, ne invidia la raffinatezza e la gastronomia.
Per diretta conseguenza, nel crocevia di programmi televisivi in cui di gareggia su qualsiasi cosa, preferibilmente cibo o musica, è agli sgoccioli in questi giorni la selezione della canzone israeliana perfetta per l’Eurovisione 2016. Nella mia ignoranza credevo che con tutti i promo pre-Eurovisione che invadono ultimamente i telegiornali, la gara fosse fra pochissimi giorni. Invece ho scoperto che dopo che il popolo e i giudici avranno finalmente scelto la creme de la creme musicale di quest’anno, ci toccherà aspettare fino a maggio inoltrato. Conosco gente che ha già chiuso l’agenda per tutte e tre le serate di semifinale e finale. Ci saranno feste, champagne (finto) nei frigoriferi, e riti tribali di vari tipi. Israele in fondo è pur sempre in Medio Oriente, dove l’ospitalità è sacra, e poter ospitare nientemeno che l’Eurovisione 2017 è un sogno. Buffo, no? In Israele ancora si sogna. Altrove, no.

Daniela Fubini, Tel Aviv twitter @d_fubini

(29 febbraio 2016)