islam ed ebraismo
Il Corano in altre parole

160304 Quran in hebrewLa trasposizione del Corano in un’altra lingua può apparire come una non notizia tante sono le edizioni in circolazione. Ma la prospettiva cambia radicalmente se la lingua in cui il libro sacro all’Islam viene rappresentato è l’ebraico. “Il Corano in altre parole”. Si intitola così l’opera appena giunta nelle librerie israeliane. La quinta traduzione del Corano in ebraico, la prima finanziata e realizzata esclusivamente con risorse arabe, grazie a un centro indipendente giordano con sede ad Amman, propulsore dell’iniziativa, che vuole rivolgersi alla società israeliana nel suo insieme.
“Tradurre è molto più di una banale sostituzione di una parola con un’altra. Significa infatti trasmettere l’anima, lo spirito della lingua originaria” ha detto il curatore Subhi Ali Adawi al quotidiano Al-Monitor. Una sfida intrigante e complessa. Perché, a detta dello stesso, i suoi predecessori non avrebbero preservato una struttura “coerente” del Corano, ma anzi si sarebbero avventurati in contestualizzazioni ad hoc e “azzardate connessioni” con il testo biblico.
“Il Corano è un testo indipendente. Dal mio canto non ho aggiunto una singola parola e non ho voluto parafrasare né interpretare alcun passaggio, così da non contaminarlo” ha osservato Adawi, che è un educatore, vive in Galilea ed è padre di sei figli.
Il risultato è stato apprezzato per la lucidità e l’eleganza del linguaggio. Un risultato raro, è stato spiegato, “per qualcuno la cui lingua madre non è l’ebraico”.

Adam Smulevich

(4 marzo 2016)