MIUR e UNHCR – Memoria e accoglienza

miurÈ stata fissata per il 3 ottobre la Giornata della memoria e dell’accoglienza che ogni anno in ricordo del naufragio del 2013 davanti alle coste di Lampedusa nel quale persero la vita 368 persone sarà stimolo ad approfondire nella scuola i temi dell’accoglienza, dell’integrazione e della solidarietà internazionale. Sono argomenti del protocollo siglato da Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che dà il via alla realizzazione di una serie di attività congiunte fra i due organismi, a partire dal sito www.viaggidaimparare.it destinato ai docenti delle scuole secondarie. Sono disponibili una mappa interattiva e numerose schede di supporto, punto di partenza per approfondire le conoscende di un fenomeno che è impossibile ignorare.
“Il sito rappresenta una prima azione concreta di attuazione del Protocollo – ha sottolineato il Ministro Giannini – ma abbiamo anche già avviato un piano di formazione che coinvolge dirigenti scolastici, docenti e personale Ata nelle scuole ad alta incidenza di alunni stranieri. Attraverso il Fondo Fami (Asilo, Migrazione e integrazione), in collaborazione con il Ministero dell’Interno ed il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, portiamo avanti progetti proposti dalle scuole, per aumentare l’inclusione sociale dei minori e dei giovani stranieri. E con ‘L’Europa inizia a Lampedusa’, dal 30 settembre al 4 ottobre, porteremo 250 studenti italiani e del resto d’Europa sull’isola per una settimana di approfondimenti. Mentre i ragazzi lampedusani andranno nelle scuole per raccontare la loro esperienza sull’isola”.
La crisi dei rifugiati ha portato alla luce in maniera ineludibile una realtà prima poco conosciuta, non è più possibile ignorare quello che sta succedendo in Siria, Afghanistan, Sudan o Somalia. “I rifugiati nel mondo hanno superato la cifra di 60 milioni di persone – ha ricordato Stephane Jaquemet – e il nostro primo dovere verso di loro è conoscerli, chiederci da dove vengono, perché hanno lasciato tutto, perché si mettono nelle mani di trafficanti senza scrupoli e rischiano la loro vita per scappare, cosa accade loro quando arrivano in Italia o in altri paesi Europei. Il desiderio di conoscere e di comprendere è il primo vero atto di solidarietà e di accoglienza verso l’altro”.

a.t. twitter atrevesmoked

(20 maggio 2016)