qui milano – La Fondazione per la scuola

fond“Una grande soddisfazione, sia per quanto riguarda gli ospiti, sia per quanto riguarda i partecipanti, sia per chi ci segue, cioè insegnanti, personale e studenti”. A una settimana di distanza il bilancio della cena di gala della Fondazione per la scuola ebraica di Milano, svoltasi il 12 maggio, è dunque decisamente positivo per la presidente Karen Nahum, che ha ricordato come l’evento sia il più importante tra le attività della Fondazione. Per il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stafania Giannini, la quale vi ha partecipato l’anno scorso e quest’anno ha inviato un suo messaggio scritto, “si tratta di un evento che non si limita solo a promuovere meritorie iniziative filantropiche, ma che contribuisce a rinnovare e rafforzare un’alleanza di lunga data tra culture, religioni e Paesi amici”.
Non mancheranno altri momenti di incontro nel corso dell’anno, e tra i progetti su cui la Fondazione si concentra al momento, tutti volti non solo a sostenere ma anche a migliorare la scuola, Nahum cita borse di studio e sostegno – “il nostro impegno principale, per poter permettere a tutti di frequentare la scuola” -, finanziamenti per la riqualificazione e ristrutturazione degli ambienti scolastici, ma anche per implementare lo studio della matematica e delle scienze e i collegamenti con il mondo del lavoro, e poi la promozione di viaggi in Israele e ad Auschwitz per gli allievi, e corsi di aggiornamento per gli insegnanti. Nel corso della cena, condotta dalla presentatrice tv Caterina Balivo, si sono alternati a testimoniare insieme a Nahim un impegno che va avanti ormai da 18 anni il fondatore Cobi Benatoff e l’ex presidente Marco Grego, e hanno portato i loro saluti il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib, il co-presidente della Comunità milanese Milo Hasbani, la preside delle scuole superiori Esterina Dana, e la direttrice delle scuole elementari Claudia Bagnarelli. Ospiti d’onore il rettore dell’Università Bocconi Andrea Sironi e il comico, nonché ex alunno della scuola, Gioele Dix.
“Le scuole ebraiche costituiscono una parte essenziale della identità nazionale di cui non sottovalutiamo né il peso, né l’importanza. Ho avuto modo di conoscere da vicino e apprezzare l’impegno della Fondazione nel sostegno della Scuola Ebraica, nella piena inclusione dei suoi studenti.”, ha quindi scritto Giannini nel suo messaggio, di cui Nahum ha apprezzato l’affetto ma anche la capacità di cogliere pienamente lo spirito con cui la Fondazione opera. “Ho potuto sperimentare quanto espresso dal ministro direttamente nelle classi, e una scuola che accoglie i suoi studenti e le famiglie a prescindere dal contributo economico che queste possono dare – le sue parole – può infatti costituire un esempio anche a livello nazionale”.
Nahum si è infine detta convinta del ruolo fondamentale della Scuola ebraica anche a livello culturale, come simbolo di pluralità e dialogo con la società. “Il grande valore aggiunto di questa scuola sono la cultura, la vita e il pensiero ebraico che possiamo e dobbiamo imparare a trasmettere agli altri, perché il vero contributo che possiamo dare al paese è la nostra identità particolare”, aveva affermato anche il rav Arbib nel corso della serata. Un’identità che viene coltivata nell’istituto, come ha aggiunto Nahum, ricordando che “bisogna conoscere bene le proprie radici per affrontare il futuro”. Una convinzione a cui fa eco anche il ministro Giannini, che ha ricordato come la scuola possa dunque diventare “il luogo dove le identità più profonde si conciliano con le diversità della società plurale”.

Francesca Matalon

(20 maggio 2016)