Giannini e Gattegna in Israele
Arabi ed ebrei, la convivenza
si impara sui banchi di scuola

renzoProsegue ai più alti livelli la missione del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, in Israele per celebrare i 15 anni dall’accordo di cooperazione scientifica con l’Italia e stabilire nuove collaborazioni in ambito scientifico e culturale. Come testimonia la folta delegazione di rettori italiani, la più nutrita di sempre, impegnata negli scorsi giorni in numerose iniziative e convegni insieme tra gli altri a Università di Tel Aviv, Idc di Herzlyia e Technion di Haifa.
Una presenza sottolineata con particolare apprezzamento dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, che il ministro Giannini ha voluto al suo fianco in questa importante missione, secondo cui mai come oggi sarebbe fondamentale “rafforzare i rapporti, la miglior risposta a chi oggi promuove iniziative di odio e di boicottaggio”.
Fitta l’agenda di queste ore, dopo che già nella giornata di ieri molteplici erano state le occasioni di incontro. Un’affollata conferenza al Centro Peres per la pace, un confronto con l’ex capo di Stato, il punto sull’agenda educativa con il ministro Naftali Bennett (cui è stata donata una copia del Talmud tradotto in italiano, presenti Clelia Piperno e il rav Riccardo Di Segni, rispettivamente coordinatrice e presidente del progetto). Ma anche la partecipazione alla grande festa organizzata in serata dall’ambasciata italiana in Israele per il 2 giugno, festa della Repubblica.
Schermata 2016-06-03 alle 14.12.05Ad aprire la giornata una visita alla scuola Hagar di Beersheva, istituto d’eccellenza per il modello d’insegnamento multiculturale in arabo ed ebraico che è proposto agli studenti. Un’esperienza che ha entusiasmato il ministro, accompagnata in questa visita dal forte valore simbolico oltre che dal presidente dell’Unione anche dall’ambasciatore Francesco Maria Talò e dall’attaché dell’Istituto italiano di cultura Elena Loewenthal.
Grande soddisfazione intanto tra i partecipanti ai dieci convegni dedicati alla ricerca che si sono svolti negli scorsi giorni. Particolarmente sentito, tra gli altri, l’omaggio alla figura di Enzo Bonaventura tenutosi alla Tel Aviv University.
Pioniere della psicoanalisi e della psicologia accademica italiana e israeliana, Bonaventura fu assassinato nell’assalto arabo al convoglio dei medici e ricercatori dell’Hadassah e dell’Università Ebraica di Gerusalemme dell’aprile del ’48.
“Bonaventura può essere considerato un riferimento per chi abbia a cuore i valori della democrazia, dello sviluppo della ricerca, del dialogo e dell’amicizia fra popoli, culture e religioni” ha sottolineato David Meghnagi nell’avanzare una formale richiesta al ministro Giannini e alla Presidenza della Conferenza dei Rettori perché si facciano interpreti della proposta di dedicare una via della città di Firenze e una sala dell’università alla sua memoria.

(Nell’immagine in alto la visita alla scuola Hagar di Beersheva, in basso un momento della festa per il 2 giugno dell’ambasciata italiana in Israele)

(3 giugno 2016)