melamed – Paola Sereni: “I miei 35 anni di insegnamento”

sereni“Una scuola meravigliosa”. Nella Comunità ebraica di Milano Paola Sereni è quasi una leggenda. E non potrebbe essere altrimenti, dati i 35 anni trascorsi a insegnare Dante e Manzoni ai ragazzi del liceo della scuola ebraica, di cui 25 da preside (1975- 1999). Oggi la professoressa, che ha ricoperto anche l’incarico di assessore alla scuola tra il 2010 e il 2012, può raccontare meglio di chiunque altro cosa l’istituto ha rappresentato per l’ebraismo milanese. Già allieva da bambina negli anni delle leggi razziste, vi ritornò nel 1964, con la sua laurea in lettere antiche. “Mi proposero di prendere la nascente quarta sezione di prima media. Ma poi, in settembre, scoprii che il numero degli iscritti non si era rivelato sufficiente e così tornai a casa con la coda tra le gambe”. Eppure, ricorda con commozione, quello di insegnare alla scuola ebraica doveva essere il suo destino. La professoressa di lettere della prima scientifico si ammalò e non poté tornare in classe, così le chiesero di sostituirla. “Avevo dedicato un’intera estate ai programmi delle medie, ma accettai. Furono anni meravigliosi, studiai per i miei allievi e insieme a loro. E al termine del biennio, i ragazzi scrissero una lettera al preside, il rav Davide Schaumann, per chiedere che io potessi essere ‘promossa’ al triennio con loro. E così fu”. Nel 1975 Paola Sereni diventa lei stessa preside, pur continuando con l’insegnamento, la sua grande passione. “Eravamo una scuola meravigliosa, aperta, con uno straordinario spirito di collaborazione. La preparazione dei nostri ragazzi era leggendaria in tutta la città”. Nel frattempo arrivavano in Comunità sempre più famiglie cacciate dai paesi arabi e dalla Persia, ma l’integrazione in aula, secondo la professoressa, non creava particolari problemi. Negli anni ’80 sono molte le novità. L’istituto aderisce alla riforma Brocca. “Avevamo bisogno di rinnovamento e questo strumento – ricorda – ci permise adattare i programmi ministeriali alle nostre esigenze, con una maggiore integrazione tra gli indirizzi per le materie comuni. Non sopportavo che il tecnico venisse considerato un percorso di serie B”. Fra le prime in Italia, la scuola introduce l’informatica. Ma soprattutto ebraico ed ebraismo divennero materie curriculari. “Insieme al presidente della Comunità Giorgio Sacerdoti, all’assessore alle scuole Roberto Jarach, e al vicepreside Davide Nizza, ci impegnammo in una battaglia per dare importanza a corsi che molti allievi sembravano considerare secondari. Per la scuola ebraica fu una svolta fondamentale”.

Rossella Tercatin
da Italia Ebraica, maggio 2013

(28 ottobre 2016)