melamed, matan – Al via il corso madri e figlie
Si è svolto domenica al Centro Bibliografico “Tullia Zevi” a Roma il primo incontro del progetto Bat-Mitzvah della Matan’s Institute (Machon Toranì leNashim) promosso in Italia dall’Area Cultura e Formazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e realizzato in collaborazione con la Comunità di Roma e il Centro Ebraico Il Pitigliani. Dodici le coppie madre e figlia presenti al primo appuntamento,condotto da Eleonora Pagani e Gaia Piperno, con l’aiuto di altre educatrici coinvolte nel progetto.
Un gruppo di partecipanti composto da piccole grandi donne curiose e desiderose di apprendere insieme, che dopo aver scelto il nome di uno dei personaggi femminili della storia ebraica si sono sedute tutte insieme a terra in cerchio intorno a una tenda simbolica, rappresentata con dei tappeti orientali. Si sono poi presentate, motivando la scelta del personaggio e una volta rialzatesi, è stato loro chiesto di formare una catena con le mani, con la raccomandazione di non sciogliere il legame per nessun motivo, di rimanere sempre unite. Balli e musica e “insidie” provocate dalle insegnanti non sono riuscite a far slegare una catena che ha voluto rappresentare la storia ebraica, viva grazie alle donne ebree attraverso i secoli. Si è poi passati allo studio in chavrutà sulla figura di Rebecca, alternando l’impegno ai momenti di divertimento, e le ragazzi hanno così colto ed espresso, più o meno timidamente, i valori di chesed (gentilezza) e tzniut (modestia) che erano proprie di Rebecca.
Alla fine, nel corso della decorazione dei portacandele in vetro per lo Shabbat, alla richiesta di esprimere in poche parole ciò che hanno sentito durante l’incontro, le risposte sono state felicità, emozione, calore, appartenenza, complicità, intensità, legame, lavoro e divertimento, condivisione, conoscenza, gruppo, “come un seme che cresce da solo”. E poi ancora femminilità, imparare in modo piacevole, unione ed espressione del proprio pensiero, condivisione e armonia, creatività, libertà, gratitudine, trasmissione, interesse, coscienza ebraica, riflessione e “rilassata”, queste le parole chiave. Resta a disposizione la mail cultura@ucei.it, per avere informazioni sui prossimi appuntamenti.
Barbara Zarfati, Area Cultura e Formazione UCEI
(18 novembre 2016)