melamed, incontri – Mille risorse per l’infanzia

20161128_155800Un incontro con la psicoterapeuta e saggista Silvia Vegetti Finzi, un dialogo sulle problematiche, le difficoltà, le sofferenze ma anche le risorse dei bambini che subiscono dei traumi. Punto di partenza, Una bambina senza stella – Le risorse segrete dell’infanzia per affrontare la vita, il suo ultimo libro, l’unico autobiografico, edito da Rizzoli.
Alla Camera dei Deputati, durante l’incontro promosso e coordinato da Milena Santerini, deputato e docente all’Università Cattolica di Milano, Vegetti Finzi si è raccontata, utilizzando la sua esperienza personale come strumento per comprendere le sofferenze dei più piccoli, specie di quelli che oggi vivono fenomeni dolorosi come le guerre o le migrazioni.
“Quando sentiamo che milioni di bambini vivono situazioni di guerra, la cosa ci colpisce, ma il nostro cuore, di fronte ai freddi numeri, non batte”, ha detto “La storia che racconto è quella di una bambina ebrea, che in quanto tale venne discriminata e traumatizzata. Una storia che può essere rappresentativa della sofferenza di tanti bambini, esemplificativa delle tante singole vite che hanno vissuto il trauma.” Nata nel 1938, cresciuta negli anni della guerra e delle persecuzioni, che la coinvolsero in quanto figlia di padre ebreo, la bambina protagonista del libro, che la Vegetti Finzi racconta in terza persona “per non incorrere in un eccesso di ego”, riesce a preservare la magia dell’infanzia e la voglia di crescere. Le sue vicende, commentate da una riflessione competente e partecipe, svelano le sofferenze dei bambini colpiti dai traumi della separazione, dell’indifferenza e del disamore.
Nel libro la sua parola è trascritta in corsivo: l’analista ascolta interpretando e teorizzando l’esperienza. I colloqui sono divisi in sei parti, sei fasi in cui, attraverso riferimenti ai grandi pensatori della psicanalisi, a poeti e scrittori, Vegetti Finzi si “scopre”, e guida il lettore in una “immedesimazione” nelle vicende del cuore di una bimba alle prese con eventi molto più grandi di lei, che la feriscono ma che le permettono anche di sviluppare una capacità di resilienza.
“I bambini possono aiutarsi, consolarsi e diventare grandi utilizzando le loro potenzialità, le loro risorse. Sono ancora privi di esperienza, è vero, ma la vita s’impara solo vivendo”, scrive Vegetti Finzi nel libro. Un messaggio di speranza nella capacità di ognuno di reagire e anche di utilizzare le esperienze traumatiche per crescere umanamente, a prescindere dall’infanzia più o meno bella o terribile che si sia vissuta.

Marco Di Porto

(2 dicembre 2016)