I passi avanti di Tsad Kadima,
trent’anni di impegno sociale

budaUn’associazione che si occupa di organizzare e aiutare il percorso formativo dei bambini che soffrono di lesione cerebrale in Israele, a prescindere dalla religione, dal credo o dall’appartenenza etnica. Così si presenta Tsad Kadima, l’ente che da trent’anni è impegnato nel garantire a bambini e ragazzi con lesioni cerebrali di vivere una vita il più normale possibile, al di là delle limitazioni fisiche di cui soffrono. Un lavoro costante e quotidiano che recentemente ha ricevuto una importante menzione: a Budapest infatti ad Alessandro Viterbo, tra i fondatori di Tsad Kadima, è stato conferito il titolo di “honorary conductor” dall’András Pető College per aver portato avanti progetti sull’educazione conduttiva, metodo applicato per l’educazione e la riabilitazioni di giovani cerebrolesi e affetti da disfunzioni motorie.
La cerimonia si è svolta al teatro Vigado nella Capitale ungherese, nel quadro del nono congresso mondiale sull’educazione conduttiva, a cui hanno partecipato oltre 400 persone provenienti da 18 paesi diversi del mondo. Durante i lavori del Congresso, Tsad Kadima ha presentato, assieme all’ambasciatore israeliano in Ungheria Ilan Mor, le tante iniziative portate avanti in questi 30 anni di attività. E a dare una testimonianza personale, dal punto di vista del paziente, è stato il giovane Jonathan Cohen: ufficiale dell’esercito e studente universitario, Cohen si è rivolto ai presenti in inglese, raccontando la sua storia e salutando il pubblico in ungherese. “La delegazione israeliana   di Tsad Kadima  a Budapest ha mostrato al mondo i successi ottenuti – spiega Viterbo – ed è stata oggetto di massimo  interesse”, con progetti come il campeggio attivo, presi a esempio da realtà come Cina, Germania, Stati Uniti. Fino ad oggi sono oltre 400 i ragazzi educati e riabilitati nei vari asili nido, classi scolastiche, appartamenti di apprendimento e di abitazione da Tsad Kadima.
A Budapest, sottolinea poi Viterbo, c’è stato anche spazio per non dimenticare la tragedia della Shoah, con un momento di ricordo nei pressi del Danubio, nel luogo che, con una lunga fila di scarpe di varie dimensioni, ricorda come i nazisti e i collaborazionisti ungheresi gettarono nel fiume migliaia di ebrei.

(19 dicembre 2016)