Netanyahu-Obama, l’ultimo braccio di ferro

consiglio-di-sicurezza-onuNelle scorse ore il primo ministro Benjamin Netanyahu ha convocato l’ambasciatore americano Dan Shapiro per chiedere “chiarimenti” in merito alla decisione degli Stati Uniti di astenersi dal voto sulla risoluzione passata venerdì al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Gerusalemme si aspettava che l’amministrazione Obama ponesse il veto sulla risoluzione, che chiede l’immediata “cessazione di ogni attività legata agli insediamenti” in Cisgiordania da parte d’Israele. Il presidente Usa, oramai con la valigia pronta visto che il 20 gennaio alla Casa Bianca entrerà il suo successore Donald Trump, ha però scelto l’astensione, dando così la possibilità alla risoluzione di venire approvata. Una scelta definita da Netanyahu come “un’imboscata” contro lo Stato ebraico. Un nuovo capitolo dunque dello scontro durato praticamente otto anni tra lo stesso Netanyahu e Obama. Ora il Primo ministro israeliano ha convocato l’ambasciatore Usa Dan Shapiro – che verrà sostituito da David Friedman una volta avviata l’amministrazione Trump – per esprimere le proprie proteste e chiedere chiarimenti così come farà con alcuni dei rappresentanti dei Paesi che hanno votato a favore della risoluzione: Gran Bretagna, Cina, Russia, Francia, Egitto, Giappone, Uruguay, Spagna, Ucraina e Nuova Zelanda.
Secondo il canale israeliano Arutz 2, Netanyahu sarebbe però preoccupato della situazione venuta a crearsi in queste ultime settimane di presidenza Obama. In particolare ha invitato i suoi ministri a mantenere un basso profilo su una questione delicata: la legge di Regolamentazione, ovvero la norma – criticata anche dall’avvocatura israeliana – che porterebbe de facto a una sanatoria su decine di insediamenti in Cisgiordania. Netanyahu, riporta Haaretz, avrebbe avvertito il suo partito, il Likud, che potranno esserci ulteriori sviluppi a livello internazionale sulla questione palestinese prima del 20 gennaio. “La questione è ancora caldo e questa non è la fine”, avrebbe detto il Primo ministro.
Durante la riunione di gabinetto, Netanyahu ha detto che secondo le informazioni in suo possesso, non c’è alcun dubbio che ci sia l’amministrazione Obama dietro la risoluzione approvata venerdì. La diplomazia Usa avrebbe coordinato la formulazione dell’iniziativa e fatto in modo che passasse.