Tra India, Stati Uniti e Russia
L’agenda 2018 di Netanyahu

Schermata 2018-01-12 alle 13.24.36Nerendra Modi, Donald Trump e Vladimir Putin. Sono i tre leader mondiali che il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha in agenda di incontrare nei prossimi mesi. A dirlo, lo stesso Netanyahu nel corso di un forum economico tenutosi a Gerusalemme. Il Premier ha detto di stare pianificando colloqui “con i leader di tre dei principali paesi del mondo”, aggiungendo che si tratta “ovviamente del primo ministro indiano Narendra Modi, del presidente statunitense Donald Trump, con cui mi incontrerò a Washington a marzo o forse anche prima, e certamente con il capo dello Stato russo Vladimir Putin, con cui ho concordato un incontro nelle prossime settimane”. Prima tappa dunque, come già ampiamente annunciato, la visita in India programmata dal 14 al 18 gennaio. Un passaggio importante per Gerusalemme, perché l’economia indiana costituisce un mercato dalle grandi possibilità nonché un alleato a livello internazionale con cui però nelle ultime settimane non sono mancati i problemi: ai primi dell’anno, New Delhi ha annunciato la soppressione di un accordo da 500 milioni di dollari per l’acquisto di missili prodotti in Israele e ancor prima aveva votato a favore della risoluzione Onu di condanna del discorso di Trump sul riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico. “Mentre Israele si è buttata a capofitto per cercare di rafforzare i legami con Nuova Delhi, l’India è impegnata in un’azione di bilanciamento, in ossequio al suo sostegno storico ai palestinesi e alle alleanze con i rivali d’Israele, compreso l’Iran”, ricorda la rivista economica Bloomberg. Il commercio bilaterale tra i due paesi, escluso il settore della difesa, è cresciuto in maniera esponenziale nel corso degli anni: oggi si attesta ad almeno 4 miliardi di dollari (dati del 2016) mentre nel 1992 – anno in cui le due nazioni hanno stabilito relazioni diplomatiche piene – era appena 200 milioni di dollari. “L’ India, ancor più che la maggior parte dei paesi, sta mettendo in chiaro di potersi impegnare con Israele senza dover legare questo suo rapporto con la causa palestinese”, spiega Arthur Lenk, con un passato da diplomatico per il governo d’Israele in India alla fine degli anni novanta. Netanyahu arriverà quindi a New Delhi per parlare di rapporti economici mentre le questioni dei rapporti con i palestinesi rimarranno in secondo piano. Rapporti che in questi giorni sono nuovamente ad un alto livello di tensione, dopo l’assassinio in Cisgiordania di un cittadino israeliano, Raziel Shevah: rabbino e mohel, ucciso mentre alla guida della sua auto in quello che le autorità hanno definito un attacco organizzato da parte di una cellula terroristica palestinese.