Stato-nazione ebraica, la legge approvata dalla Knesset
Nelle scorse ore la Knesset, il parlamento israeliano, ha approvato la discussa legge fondamentale intitolata “Israele Stato-nazione del popolo ebraico”, legata all’identità ebraica del paese. In essa, riporta il sito israeliano ynet “si dichiara che solo gli ebrei hanno il diritto di autodeterminazione all’interno paese, un fatto che il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha salutato come la realizzazione della visione sionista, ma che – scrive ynet – ha alimentato la rabbia tra i critici che sostengono che sia razzista”. “Centoventidue anni dopo che Herzl ha reso pubblica la sua visione, abbiamo sancito nella legge il principio fondamentale della nostra esistenza”, ha dichiarato il Premier Netanyahu, dopo l’approvazione arrivata grazie al voto favorevole di 62 parlamentari contro 55 contrari. “Israele è lo stato nazionale del popolo ebraico che onora i diritti di tutti i suoi cittadini … Quando faccio discorsi in tutto il mondo, ripeto che questo è il nostro paese, il paese della nazione ebraica”, ha proseguito il Premier, spiegando le ragioni della legge contestata invece dall’opposizione e bollata come razzista dalla compagine araba alla Knesset. Tra coloro che hanno criticato in passato la norma anche lo storico rappresentante del Likud – il partito di Netanyahu – Benny Begin. Il figlio del celebre ex Premier israeliano Menachem Begin, ha infatti più volte contestato diversi punti della legge e nel corso della votazione si è astenuto.
“Per lo più simbolica, – spiega ynet – la legge è stata promulgata subito dopo il 70esimo anniversario della nascita dello Stato di Israele. E stabilisce che ‘Israele è la patria storica del popolo ebraico che in essa hanno il diritto esclusivo all’autodeterminazione nazionale’”. La norma inoltre ridefinisce lo status della lingua araba – da “ufficiale” a “speciale” e afferma che “Gerusalemme unita” è la capitale di Israele. In un altro punto, afferma che “lo Stato vede lo sviluppo dell’insediamento ebraico come un valore nazionale e agirà per incoraggiare e promuovere la sua fondazione e il suo consolidamento”.
Il capo dell’opposizione Isaac Herzog- che presto lascerà la Knesset per andare a dirigere l’Agenzia Ebraica – è intervenuto contro la legge durante il duro dibattito tenutosi in seduta plenaria. “Per me è triste che l’ultimo mio intervento si svolga in questo contesto. La questione è se questa legge danneggerà o avvantaggerà Israele. La storia lo determinerà. Spero davvero che non ci troveremo davanti con una ferita al giusto equilibrio tra Stato ebraico e democratico”.
Critico anche l’American Jewish Committee secondo cui la norma “declassa l’arabo dallo status a lungo mantenuto di lingua ufficiale di Israele a lingua con ‘status speciale’. Questo non solo colpisce direttamente il 21% dei cittadini israeliani che costituiscono la minoranza più numerosa del paese (gli arabi israeliani), ma sembra anche contrastare gli sforzi che il governo sta compiendo per incoraggiare l’uso dell’arabo, data la posizione di Israele in Medio Oriente”.