Israele-Gaza, calma in bilico

Schermata 2018-10-19 alle 14.54.40Il movimento terroristico di Hamas ha chiamato a raccolta i palestinesi per un nuovo venerdì di protesta senza ascoltare i moniti d’Israele, che ha fatto capire che una nuova escalation di violenza porterà a un’operazione militare massiccia nella Striscia di Gaza.
Il gabinetto di sicurezza israeliano negli scorsi giorni ha incaricato l’esercito di adottare un approccio di attesa per permettere che gli sforzi di mediazione portati avanti dall’Egitto abbiano successo, ma anche ordinato ai militari di intensificare gli attacchi di rappresaglia in caso di violenza sui confini. Secondo i media israeliani, molti ministri hanno accusato il Capo di Stato Maggiore Gadi Eisenkot di non aver preso provvedimenti abbastanza duri per contrastare le violenze palestinesi. “In ultima analisi, la politica di Eisenkot di ha fallito e ha permesso che le cose deteriorassero”, il commento di un ministro – rimasto anonimo – a una delle emittenti israeliane. “Negli ultimi giorni, e soprattutto dalla riunione del gabinetto di sicurezza, – scrive Yaniv Kubovich su Haaretz – l’establishment della difesa si è reso conto che la questione di come affrontare Hamas nella Striscia di Gaza ha cessato di essere una questione puramente di sicurezza, guidata da considerazioni militari, per diventare invece una questione politica. Il ministro della Difesa Avigdor Lieberman vede e sente le critiche pubbliche dovuto alla sua inazione a Gaza e capisce molto bene di essere in guerra per il proprio futuro politico”. In una riunione a porte chiuse con il Primo ministro Benjamin Netanyahu, gli alti funzionari della divisione di Gaza hanno presentato i loro piani per trattare con Hamas, che si sono concentrati principalmente sulla creazione di una zona cuscinetto più ampia lungo il confine, racconta Kubovich. Per gli ufficiali si tratta di una soluzione sufficiente per il momento per tutelare la sicurezza d’Israele. Il Primo ministro Benjamin Netayahu ha accettato questo piano per il momento ma un parte dei suoi ministri, come detto, vorrebbe un’azione più dura: tra questi, scrive Kubovich, il ministro della Difesa Lieberman che però non ha presentato un piano alternativo. “L’esercito ha capito che la situazione è delicata sia dal punto di vista della sicurezza che da quello politico, e che anche Netanyahu rischia di arrivare a un punto in cui la moderazione sarà impossibile alla luce delle critiche che ricevute dal suo elettorato. Pertanto, l’esercito sta cercando di prepararsi a qualsiasi scenario”, sostiene Kubovich.