La catena dell’altruismo

“In Israele c’è un gruppo interconnesso di persone che, solo fino a poco tempo fa, erano completamente estranee, ma che ora sono collegate ‘organicamente’ dopo un’operazione senza precedenti, in cui quattro donatori hanno condiviso uno dei loro reni con quattro riceventi che ne avevano disperatamente bisogno, salvando loro la vita”. A raccontare il complicato trapianto incrociato (un record) eseguito dai medici del Beilinson Hospital di Petah Tikva il quotidiano Yedioth Ahronoth: quattro reni sono stati trapiantati simultaneamente a quattro diversi pazienti nell’arco di 48 ore. “La catena di trapianti è stata facilitata da Matnat Chaim, una no profit israeliana che si dedica a incoraggiare volontari sani a donare reni a pazienti che necessitano di un trapianto. – racconta il quotidiano – L’organizzazione, che ad oggi ha già facilitato 626 trapianti, è stata fondata nel 2007 dal rabbino Yeshayahu Heber dopo che si era trovato lui stesso ad aver bisogno di un rene, a dover trovare un donatore e poi ad aiutare altri che si trovavano nella stessa situazione”. La catena di donatori è iniziata grazie a Benjamin – che ha compiuto il gesto per semplice altruismo – che ha donato a un uomo di nome Lee un suo rene. Yardena, compagna di Lee, a sua volta l’ha donato a Leah, il cui figlio, Yonatan, lo ha donato a Suheib. La madre di Suheib, Maison, ha poi dato a Gil, che doveva essere la destinataria originale del rene di Benjamin. Il gesto altruistico di quest’ultimo è stato dunque fondamentale. Come ricordava il Premio Nobel per l’Economia Alvin Roth in un’intervista a Pagine Ebraiche: “Al mondo ci sono molte più persone che necessitano di trapianto di reni rispetto ai reni disponibili. Al momento, più di 100.000 persone negli Stati Uniti sono in lista di attesa per un rene da un donatore defunto, e migliaia di quelle persone moriranno nell’attesa. Ma una persona sana ha due reni e può rimanere in buona salute anche rimanendo con uno solo. Quindi molti reni vengono donati da donatori viventi, spesso a persone che amano. Il problema però è la compatibilità: a volte sei abbastanza sano per dare a qualcuno un rene, ma il tuo rene non va bene per la persona a cui vorresti darlo. Se due coppie di pazienti e donatori sono in questa situazione, è possibile incrociare le donazioni e così – se c’è compatibilità – abbiamo uno scambio di reni. La catena però può andare ben oltre la previsione di due sole coppie e noi abbiamo lavorato per mettere a punto un sistema che risponda a questa esigenza”. Un sistema che è stato applicato con successo in Israele. “Mi sono avvicinata al Presidente di Matnat Chaim rav Heber e gli ho chiesto di aiutarmi a trovare un donatore di rene – ha raccontato la trentaseienne Gil a Yedioth Ahronoth – per la mia gioia, Benjamin, una persona che non conosco nemmeno, ha accettato di donare il suo rene… anche se non era compatibile”. I medici del Beilison hanno però costruito una catena di donatori e così Gil ha potuto riceverne uno. “Siamo diventati come una famiglia – continua Gil – Proveniamo tutti da un background diverso – religioso, laico, di destra, di sinistra, ebrei e arabi – ora c’è un legame speciale tra di noi”.

(foto di Abigail Uzi per Yedioth Ahrnoth)

dr