“Siria, ritiro Usa significativo
ma Israele sa come difendersi”

Gadi Eizenkot“La decisione americana di ritirare le truppe dalla Siria è un evento significativo, ma non c’è bisogno di esagerare. Abbiamo avuto a che fare con questo fronte per decenni, da soli”. Predica calma il capo di Stato maggiore dell’esercito Gadi Eizenkot rispetto alla decisione del presidente Usa Donald Trump di ritirare i soldati americani presenti in Siria. Si tratta del primo commento ufficiale da parte dei vertici dell’esercito israeliano rispetto a una scelta che gli analisti hanno definito preoccupante: il vuoto Usa in Siria, ricordava Ron Ben Yishai, rischia di essere riempito dalla Russia e soprattutto dall’Iran e dalla Turchia. “Tzahal ha lavorato in modo indipendente per tutto questo tempo, anche durante il periodo di presenza americana e russa”, ha detto Eizenkot, il cui mandato termina a metà gennaio. Il ministro della Giustizia Ayelet Shaked ha detto che la mossa di Trump “non ci aiuta”, per poi ricordare che Israele è comunque in grado di difendersi autonomamente. “Questo passo non aiuta Israele. – le parole di Shaked alla radio dell’esercito – Rafforza Erdogan, un criminale di guerra antisemita che compie massacri contro il popolo curdo”, nel silenzio della comunità internazionale. Israele, ha proseguito, “saprà come difendersi dopo questo ritiro, se dovesse effettivamente avvenire”. “È vero che si apriranno nuove vie di collegamento tra Iran e Siria, – la valutazione del ministro – ma proprio come sappiamo difenderci ora, sapremo affrontare anche la nuova situazione”.