Gantz, lo sfidante di Netanyahu

Schermata 2019-01-30 alle 15.01.11L’ex capo di Stato Maggiore Benny Gantz ha parlato ufficialmente per la prima volta in pubblico a distanza di settimane dalla sua candidatura con Hosen LeYisrael, il suo partito. Lo ha fatto da Tel Aviv presentando a grandi linee il suo programma e il suo alleato alle elezioni del 9 aprile, Moshe Yaalon, anch’egli ex capo di Stato Maggiore e già ministro della Difesa del governo di Benjamin Netanyahu. Gantz è presentato sui quotidiani israeliani come l’alternativa e principale sfidante del Premier Benjamin Netanyahu. L’ex generale – stando ai sondaggi – dovrà però lavorare molto in questi mesi per guadagnarsi la fiducia degli elettori e poter davvero insidiare Netanyahu. Intanto sul popolare quotidiano Yedioth Ahronoth, Sima Kadmon valuta positivamente il discorso di Gantz: “C’era qualcosa che non sentivamo da un po’ di tempo nel discorso di Gantz. C’era una buona atmosfera. Dopo lunghe settimane di discorsi avvelenati, cinici e senza speranza, in cui non sapevamo quando sarebbero iniziati gli insulti, le calunnie o l’eccitazione – ieri sera ci è stato ricordato come le cose possono apparire e suonare in modo diverso”, l’opinione di Kadmon. “L’alternativa è salita sul palco del Tel Aviv Convention Center, ha guardato Benjamin Netanyahu negli occhi e non ha abbassato lo sguardo. Per la prima volta in un decennio, l’opposizione ha qualcuno con autorità ed esperienza militare – il tema che finora ha dato a Netanyahu il suo vantaggio decisivo sui suoi rivali – per candidarsi contro il primo ministro”, scrive il direttore di Haaretz Aluf Benn. C’è chi fa paragoni con altri politici, come Nahum Barnea, secondo cui Gantz ricorderebbe per carisma Bill Clinton. “Gantz non ha presentato alcun programma vero e proprio. Questo è un discorso politico pieno di slogan in opposizione a Netanyahu. Tutti hanno potuto sentirci quello che volevano”, il giudizio di Seffi Ovadia, del canale 13, che tocca l’elemento effettivamente debole del discorso del l’ex generale, la vaghezza. Più duro Israel Hayom, notoriamente schierato a favore di Netanyahu: “Il suo primo discorso avrebbe dovuto eliminare la nebbia che ha coperto le sue posizioni cruciali, ma la nebbia rimane al suo posto anche dopo che ha finito di parlare, densa e soffocante come sempre”, scrive Mati Tuchfeld. Per Noa Landau di Haaretz invece in questa prima uscita l’ex capo dell’esercito “ha esposto una chiara visione del mondo in merito alla maggior parte degli argomenti importanti” ovvero “ha descritto una visione del mondo di un Likudnik liberale dei tempi passati, qualcuno che mette la difesa in primo piano, ma che sta anche tendendo la mano alla pace, che non ha paura di parlare di valori come l’uguaglianza e la separazione tra religione e stato per quanto possibile”. Per il direttore del Times Of Israel è necessario farsi degli interrogativi: “Ci sono abbastanza israeliani che ne hanno avuto a sufficienza di Netanyahu – che rispettano il primo ministro per aver protetto Israele dall’esterno, ma per i quali risuonerà la critica di Gantz per le divisioni interne? Ci sono abbastanza israeliani, nella nostra società profondamente polarizzata, che troveranno la promessa di Gantz di promuovere l’unità credibile e, anche se così, attraente? O siamo tutti troppo stanchi del mondo per un discorso del genere?”.