Elezioni – Rivlin: “Basta divisioni,politici non le alimentino”
In un’Israele ancora scossa dall’omicidio di Ori Ansbacher, assassinata da un terrorista palestinese a Gerusalemme, torna in prima pagina il tema delle elezioni. “Siamo nel bel mezzo della stagione elettorale e questi sono tempi di tensione. Chiedo ai capi di partito di mostrarci il loro lato migliore, di non parlare male degli altri e di non soffiare sulle fiamme della discordia. Mostrateci i vostri successi, i vostri piani. Questa è la strada giusta, ed è la migliore per il paese”, l’appello lanciato dal Presidente d’Israele Reuven Rivlin nelle scorse ore. Partecipando alla XVI Conferenza di Gerusalemme, Rivlin ha aperto il suo discorso inviando le condoglianze alla famiglia Ansbacher. “Vorrei ringraziare le forze di sicurezza per la determinazione e l’impegno dimostrato nel catturare lo spregevole assassino. Israele non rimarrà in silenzio nella lotta senza compromessi contro il terrorismo”. Il presidente si è rivolto poi ai leader dei diversi partiti affinché mantengano toni moderati in questi mesi di campagna elettorale e agli elettori affinché non cadano nelle trappole delle fakenews. “Chiedo all’intero pubblico di essere molto attento a prendere parte al fenomeno della diffusione di voci false e infondate”, ha sottolineato Rivlin. “Abbiamo solo una casa, abbiamo solo un paese. Per migliaia di anni speravamo di tornare nella nostra terra e costruire il nostro paese. Ora, dobbiamo proteggerlo”.
Chi deve proteggere la propria esistenza politica è il partito laburista: i sondaggi lo danno ai minimi storici. Secondo le ultime proiezioni alle elezioni del 9 aprile il partito di David Ben Gurion otterrà cinque seggi alla Knesset, al massimo sette. Troppo poco per chi che doveva rappresentare l’alternativa a sinistra del Likud di Benjamin Netanyahu. In queste ore si stanno svolgendo le primarie interne al Labour, guidato da Avi Gabbay e i posti sono molto pochi. Gabbay ha diritto a scegliere il secondo spot nella lista dei candidati e rimangono quindi cinque (o meno) posti per essere sicuri di sedere nella prossima Knesset. Tra i volti più noti nel calderone delle primarie, Stav Shaffir e Itzik Shmuli, entrambi ex leader della protesta delle tende contro il carovita del 2011 e dal 2013 membri del parlamento; la leader laburista dal 2011 al 2013 Shelly Yachimovich; Amir Peretz, storico membro del partito e con alle spalle diverse esperienza da ministro; Merav Michaeli, diventata un simbolo della lotta di genere e aperta a un accordo con Benny Gantz; Omer Barlev, ex comandante dell’unità d’élite dell’esercito Sayeret Matkal; Eitan Cabel, il più critico contro l’attuale leader Gabbay e dal ’96 nelle fila dei laburisti; Merav Michaeli, diventata un simbolo della lotta di genere e tra coloro che hanno parlato apertamente di un accordo con Benny Gantz.
d.r.