Netanyahu, Gantz e Lapid
la sfida si sposta negli Usa

Schermata 2019-02-24 alle 13.56.10Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sarà tra gli oratori della conferenza dell’American Israel Public Affairs Committee (Aipac – il gruppo di pressione americano a favore d’Israele) a Washington il mese prossimo. Lo ha annunciato gli organizzatori a poche ore da un suo raro intervento di censura dell’organizzazione stessa proprio contro un’iniziativa di Netanyahu: l’Aipac, rilanciando una nota dell’American Jewish Committee (Ajc), ha condannato il recente accordo di fusione tra il partito di destra HaBayt HaYehudi e il partito estremista Otzma Yehudit (Potere ebraico), un’alleanza caldeggiata dal Premier israeliano. Da qui la controversia con l’intervento dell’Ajc che in una nota ha spiegato di non commentare normalmente “i fatti interni alla vita politica di Israele. Ma la creazione di questo gruppo ‘Potere ebraico’ creato dai seguaci del rabbino Meir Kahane ci impone di parlare. I principi di questo gruppo non riflettono i valori fondanti dello Stato di Israele. E questo partito potrebbe ottenere i voti necessari ad entrare alla Knesset ed eventualmente partecipare al governo”. Una nota rilanciata dall’Aipac: “Noi siamo d’accordo con l’Ajc, l’AIPAC da sempre ha una politica di non aver nessun contatto con questo partito razzista e riprovevole”.

Netanyahu ha risposto alle critiche attraverso i social network, definendole come caratterizzate da “ipocrisia e doppio standard”. In particolare, ha puntato il dito contro la sinistra: “Condannano un blocco di destra che può fermare la capacità della sinistra di formare una coalizione, mentre allo stesso tempo lavorano per includere estremisti islamici nella Knesset al fine di creare un blocco di sinistra per fare lo stesso”. Nel frattempo, il leader del neonato partito Blu e Bianco, Benny Gantz, – che assieme all’alleato Yair Lapid sarà a Washington per la conferenza dell’Aipac – ha definito la mossa politica di Netanyahu per facilitare la fusione dei partiti di estrema destra come dannosa per l’immagine d’Israele e per i legami con gli ebrei americani. “La rara reazione dell’Aipac, un’organizzazione che di solito non tocca la politica interna israeliana, dimostra che Benjamin Netanyahu ha ancora una volta superato le linee rosse etiche solo per mantenere la sua posizione, causando gravi danni all’immagine di Israele, alla morale ebraica e al nostro importante rapporto con gli ebrei americani”, le parole di Gantz.
Ancora più duro l’intervento di rav Benny Lau, nipote dell’ex rabbino capo ashkenazita Meir Lau, contro Otzma Yehudit. “Come qualcuno che sogna il sogno del ritorno a Sion, combatterò affinché la dottrina di Kahane non entri nella Knesset perché è una dottrina razziale come le Leggi di Norimberga”, ha detto Lau, riferendosi alla leadership di Otzma Yehudit, composta da discepoli del rabbino di origine americana Meir Kahane, il cui partito suprematista Kach fu bandito dalla legge israeliana per incitamento al razzismo per poi essere successivamente dichiarato gruppo terroristico. Tra le proposte di Kahane – mai passate e stigmatizzate dalla politica israeliana – durante il suo mandato come membro della Knesset per Kach a metà degli anni Ottanta, la revoca della cittadinanza degli arabi israeliani e il divieto di matrimonio tra ebrei e non ebrei. Proposte che il membro del Likud – il partito di cui è leader oggi Netanyahu – Michael Eitan negli anni ’80 paragonò alle Leggi di Norimberga del 1935, come ha ricordato rav Lau.
Netanyahu avrà in ogni caso l’occasione di spiegare le sue ragioni davanti alla platea dell’Aipac il prossimo 24-25 marzo quando si terrà la conferenza dell’organizzazione. Secondo il Jerusalem Post, probabilmente il Premier sfrutterà l’occasione per incontrare anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che dovrebbe rilasciare il suo piano di pace per il Medio Oriente poco dopo le elezioni. Di contro, Gantz e Lapid (il primo non è sicuro che parli) cercheranno di convincere l’Aipac che è il momento di cambiare e di abbandonare il sostegno a Netanyahu. Il loro partito Blu e bianco nei sondaggi è infatti avanti al Likud di Netanyahu ma la partita da qui ad aprile è ancora lunga.