Il Segretario Usa in Medio Orienteper rafforzare l’alleanza anti-Iran
Prende il via il tour mediorientale del Segretario di Stato Usa Mike Pompeo. In agenda, rinsaldare l’alleanza tra diversi paesi della regione in chiave anti-Iran e del suo braccio armato libanese Hezbollah. Prima tappa della missione americana, il Kuwait, poi Israele e Libano. “Vado in Israele per l’importante rapporto che abbiamo”, ha sottolineato Pompeo ai giornalisti, spiegando che la sua presenza a Gerusalemme non rappresenta, a poche settimane dalle elezioni, un endorsement del Primo ministro Benjamin Netanyahu. “Col tempo, i leader cambieranno in entrambi i paesi. È il rapporto che conta, non importa chi c’è alla guida”, le parole del Segretario Usa.
Non sono previsti incontri con Benny Gantz o qualsiasi altro candidato alle elezioni israeliane, previste per il 9 aprile, ha spiegato un funzionario del Dipartimento di Stato. E neanche con i palestinesi: “Dovrebbero voler parlare con noi”, ha detto Pompeo in riferimento ai funzionari di Ramallah. “Sarebbe un buon inizio”. Ma da parte dell’Autorità nazionale palestinese prosegue la politica delle bocche e porte chiuse nei confronti dei diplomatici Usa come reazione alla decisione del Presidente Donald Trump di riconoscere Gerusalemme Capitale d’Israele e spostarvi l’ambasciata americana.
A Gerusalemme Pompeo “si incontrerà con una serie di funzionari regionali per discutere di questioni e delle sfide regionali dovute all’Iran e ai suoi alleati”, ha spiegato il Dipartimento di Stato Usa. “Il segretario riaffermerà sia privatamente che pubblicamente l’incrollabile impegno americano per la sicurezza di Israele e per il suo diritto all’autodifesa”.
In Israele e in Libano, Pompeo offrirà la mediazione degli Stati Uniti per cercare di risolvere una controversia sui confini marittimi tra i due paesi, al fine di promuovere l’esplorazione di petrolio e gas nel Mediterraneo che potrebbe dare impulso alle economie della regione, spiega il sito di informazione Al-Monitor. “Gli Stati Uniti sono pronti a facilitare le discussioni tra i governi di Libano e Israele per la risoluzione a reciproco vantaggio della controversia che coinvolge potenziali risorse off-shore”, ha spiegato al sito un funzionario del Dipartimento di Stato. “Il resto del Mediterraneo orientale va avanti. Sarebbe deplorevole se al popolo libanese questo fosse negato a causa di Hezbollah. Siamo pronti ad aiutare”.
Il viaggio di Pompeo a Beirut, la sua ultima tappa, ha lo scopo di dimostrare che gli Stati Uniti rimarranno impegnati in Libano e non vogliono cederlo all’influenza iraniana. Al-Monitor spiega che Washington continuerà a fare da contrappeso a Teheran e al movimento di Hezbollah e potrebbe annunciare nuove sanzioni a carico delle istituzioni finanziarie affiliate al movimento terroristico libanese.
(Foto GPO)