Israele-Gaza, allerta massima sul confine
L’esercito e l’istituzione della Difesa stanno dispiegando rinforzi in punti critici lungo il confine con Gaza in previsione di violenti disordini. Il motivo, le manifestazioni palestinesi legate alla Nakba, il giorno in cui i palestinesi ricordano come fosse un infausto evento la nascita d’Israele.
L’esercito ritiene che il movimento terroristico di Hamas frenerà i manifestanti ed eviterà che vi siano incidenti violenti lungo la recinzione, ma dato il fragile cessate il fuoco, si sta comunque preparando per la possibilità di un’escalation che rischia di coincidere con il Ramadan e l’Eurovision a Tel Aviv.
Decine di migliaia i manifestanti palestinesi che dovrebbero arrivare nei pressi della recinzione di Gaza. Oltre al dispiegamento di forze, l’esercito sta mantenendo in allerta le batterie di difesa missilistica Iron Dome, usate per difendere la popolazione nel recente attacco missilistico di Hamas e Jihad islamica (circa 600 razzi che hanno causato quattro vittime israeliane).
Intanto sul fronte interno proseguono i lavori del Primo ministro Benjamin Netanyahu per formare una coalizione di governo. Nelle scorse ore sui media locali erano circolate voci secondo cui Avigdor Lieberman, leader del partito di ultradestra Israel Beitenu, e Moshe Kahlon, del centrista Kulanu, avevano stretto un accordo per far saltare la costituzione della coalizione di governo.
Lieberman ha esplicitamente negato la notizia mentre Kahlon ha scelto di non rispondere. Al di là dei presunti complotti, quel che è chiaro è che Lieberman e Kahlon fanno pressione per ottenere posizioni che il Likud, forte dei suoi 35 seggi, non vuole lasciare. Il primo vuole la Difesa, il secondo vuole mantenere il ministero delle Finanze. I loro partiti hanno però rispettivamente 5 e 4 seggi e Netanyahu si trova in una situazione difficile: da una parte non può concedere troppo agli alleati perché altrimenti ne uscirebbe indebolito, dall’altra ha bisogno di loro per formare un governo stabile. In un post su Facebook, Lieberman ha scritto che: “Negli ultimi due giorni, ho sentito innumerevoli minacce da parte di parlamentari haredi (dei partiti religiosi) che dicono: ‘Faremo nuove elezioni o creeremo un governo senza Israel Beytenu’. Mi dispiace che invece di mantenere una discussione pragmatica, sono proprio i partiti haredi che hanno scelto di prendere in giro, denigrare e minacciare. Quello che Israel Beytenu sostiene riguardo la religione e lo stato è abbastanza chiaro: siamo per uno Stato ebraico, e siamo contro uno Stato religioso”. Lieberman ha poi colto l’occasione per fare un affondo contro Netanyahu e giustificare la scelta nel precedente governo di dimettersi: “chi ha impedito che il disegno di legge per mettere a morte i terroristi (cavallo di battaglia di Lieberman) passasse in seconda e terza lettura non è stata la Corte Suprema. Chi ha permesso di trasferire milioni di dollari alle organizzazioni terroristiche di Gaza è stato l’attuale governo israeliano. – l’affondo di Lieberman – Vogliamo un governo di destra nelle azioni, non nelle parole”.