Yom Kippur, Israele si ferma

Gerusalemme, Israele e tutto l’ebraismo internazionale si preparano in queste ore alla celebrazione dello Yom Kippur, il giorno considerato più sacro e solenne del calendario ebraico. Ieri migliaia i fedeli che si sono recati al Kotel (il Muro Occidentale a Gerusalemme) per recitare le Selichot, le poesie penitenziali. A partire da questa sera il paese si fermerà per celebrare Kippur e le autorità pubbliche hanno fatto sapere che tutto è pronto. Il servizio medico sarà garantito mentre la polizia ha dispiegato i propri agenti in modo da garantire la sicurezza dei cittadini. L’esercito israeliano ha attuato una chiusura dei valichi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, impedendo l’ingresso in territorio israeliano eccezion fatta per i casi umanitari. Una politica di routine in queste circostanze.
Tra le iniziative raccontate dai giornali, “Pregare insieme per Yom Kippur”, una preghiera collettiva organizzata in diversi luoghi del paese dall’associazione Tzohar. Gli organizzatori prevedono la partecipazione di 68mila persone, che riceveranno libri di preghiera pensati appositamente per chi ha meno familiarità con la funzione. Sono ad esempio incluse le indicazioni su quando stare in piedi, quando sedersi, quando il cantore canta ad alta voce. Il servizio includerà spiegazioni, discussioni e il suono dello shofar ad indicare la fine del Kippur. “Yom Kippur è un’ottima occasione per prendersi una pausa e staccare la spina dal rumore che ci circonda. Come ogni anno, la comunità è invitata a partecipare a una delle centinaia di servizi di preghiera in tutto il paese” spiega alla Jta il rabbino David Stav, fondatore dell’Organizzazione Rabbinica Tzohar.