Quarantena per chiunque entri in Israele La proposta al vaglio del governo
Israele potrebbe presto chiedere a chiunque arrivi nel paese di porsi in una quarantena di 14 giorni. Senza distinzione rispetto alla nazione da cui si arriva. “Non stiamo parlando di chiudere i nostri confini, ma di quarantena per chi viene dall’estero”, ha chiarito il Primo ministro Benjamin Netanyahu nelle scorse ore. Israele sta già mettendo in quarantena o rifiutando l’ingresso a persone che arrivano da un gran numero di paesi europei (tra cui l’Italia) e asiatici e la nuova misura al vaglio costituirebbe un ulteriore passo per fermare il più possibile il contagio; ma bloccherebbe del tutto il turismo e avrebbe ripercussioni pesanti sul fronte economico. “Ci sono cose che dobbiamo considerare, compresa l’economia, ma l’economia non è la questione decisiva. Lo è la salute pubblica”, ha dichiarato in conferenza stampa il ministro della Sanità Yakov Litzman. Secondo il direttore generale del ministero, Moshe Bar Siman-Tov, gli israeliani devono prepararsi a un peggioramento della situazione – il paese al momento conta 39 contagi – ma che le severe misure adottate dal paese in queste settimane hanno permesso di salvare delle vite.
Rispetto alla situazione sociale, il politologo Yonatan Freeman, esperto di preparazione alle emergenze all’Università Ebraica di Gerusalemme, intervistato dal Times Of Israel sostiene che Israele sia “uno dei posti migliori, o il posto migliore, per essere in una situazione di emergenza, compreso il coronavirus”. Nella sua analisi, Freeman spiega che la rapida risposta di Israele al coronavirus ha permesso ai funzionari statali di preparare l’economia, le istituzioni mediche e militari agli effetti del contagio. Secondo lui l’opinione pubblica israeliana, nonostante le sue divisioni – esplicitate in modo significativo alle ultime elezioni, da cui non è emerso nessun vero vincitore – ha fiducia nelle autorità politiche di fronte a questa emergenza. “Un fatto importante è che quando si tratta del benessere delle persone, abbiamo fiducia nel governo e confidiamo che se succede qualcosa aiuterà la gente”. Governo che al momento è provvisorio poiché dal 2 marzo non è uscita una maggioranza chiara: né Netanyahu né Gantz hanno al momento i numeri per governare da soli e – con l’emergenza a complicare la situazione – le prossime settimane saranno decisive.