Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

10 ottobre 2018 - 1 Cheshvan 5778
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
In relazione alla Parashà di Noach, nella quale si narra l’evento del diluvio e il ruolo che il Signore affida a Noè per rinnovare la vita sulla terra, si legge come brano profetico – Haftarà - un passo del profeta Isaia (54, 1-10) nel quale il Signore rivolge a Israele parole di conforto e di rassicurazione, promettendo che, al pari della promessa fatta a Noè di non sconvolgere più la terra con un nuovo diluvio, così giungerà il tempo cui avrà fine la collera del Signore contro Israele: “Come giurai che le acque di Noach non avrebbero più sommerso la terra così giuro che non mi infurierò con te (Israele) e non ti rimprovererò più”. 
 
Leggi

Davide
Assael,
ricercatore
Eppur si muove! Quando, nel 2011, fui come molti coinvolto nell’entusiasmo per le rivolte arabe, mi ricordo di un pezzo su queste pagine di Sergio Della Pergola che ricordava i tassi di analfabetismo in Egitto, che già è un Paese arabo avanzato rispetto ad altri. A posteriori, ho pensato che proprio l’assenza di una società civile adeguata ha comportato il sostanziale fallimento di quelle rivolte e costituisce ad oggi il più grande ostacolo per un’emancipazione verso la modernità dei Paesi arabi.
 
Leggi

Diplomazia americana,
lascia a sorpresa Haley
L’ambasciatrice americana all’Onu Nikky Haley lascerà l’incarico alla fine dell’anno. A confermarlo, il presidente Usa Donald Trump dopo che il New York Times aveva dato per prima la notizia. Haley ha sottolineato che la decisione di lasciare – che ha stupito molti – non è legata alla volontà di correre per la Casa Bianca alle presidenziali del 2020. “Nel 2016 non era ‘trumpista’ – scrive Repubblica – e non lo è mai diventata fino in fondo. Ha marcato una certa indipendenza, cercando di limitare le ondivaghe scelte di The Donald e provando a mantenersi nel solco della più classica politica estera repubblicana. E ha avuto il coraggio – che pochi uomini alla Casa Bianca hanno avuto – di schierarsi apertamente (quando lo riteneva giusto) contro The Donald, come sull’immigrazione o dopo i sanguinosi raid razzisti di Charlottesville”. Haley era considerata una voce fortemente a favore d’Israele all’interno delle Nazioni Unite, ricorda invece il Giornale: “in genere ha fatto da battistrada in battaglie fondamentali, le sanzioni alla Russia per l’Ucraina, il bando alle armi chimiche di Assad, la sfida all’Iran e agli hezbollah, il sostegno per Israele e per la scelta di Trump di portare l’ambasciata a Gerusalemme”. Tra i candidati a sostituire la Haley, Trump starebbe valutando l’ex vice consigliere per la sicurezza nazionale Dina Powell.

Liliana Segre e la Storia da difendere. Erano 3500 gli studenti che ieri a Genova hanno ascoltato la senatrice a vita e Testimone della Shoah Liliana Segre raccontare la propria storia (Repubblica Genova). “Vi sembro una vecchia signora, ma sono stata e sono ancora quella bambina cui venne chiusa in faccia la porta della scuola, senza un perché”, ha affermato Segre, riferendosi alle Leggi razziste. Intervistata da Repubblica, la senatrice sottolinea la sua contrarietà alla decisione del Miur di modificare la prova di italiano: “Pensare che volevo proporre al Miur di introdurre approfondimenti sul Novecento nell’ultimo anno delle superiori, invece tolgono proprio la traccia di Storia dall’esame. È un modo per ridimensionarne, anche durante l’anno, lo studio. Ce la metterò tutta per cambiarla”.

Miller, il consigliere di Trump. Su Repubblica compare un articolo fortemente critico nei confronti di Stephen Miller, consigliere del presidente Usa Donald Trump, a firma di Ian Buruma, direttore del New York Review of Books. Buruma considera Miller un abile agitatore di folle,”ricorda una tipologia di estremista di destra che è molto più comune in Europa che negli Stati Uniti. “Quel che è strano è che Miller nutre simili opinioni sugli immigrati, i rifugiati e le minoranze pur essendo a sua volta ebreo e discendendo da ebrei che giunsero negli Usa dalla Bielorussia per sfuggire ai pogrom”, scrive Buruma, a sua volta di origine ebraiche. Secondo il direttore, Miller è un navitista e afferma “i movimenti nativisti che insistono sugli speciali privilegi di sangue e suolo hanno invariabilmente nuociuto alle minoranze (ebrei compresi), sfociando nel tipo di violenza che ha indotto gli antenati di Miller a lasciare il proprio Paese”.

Yerushalaim. Una rara scritta in caratteri ebraici del nome esteso di Gerusalemme (Yerushalaim) incisa su una pietra cilindrica è stata scoperta da archeologi israeliani all’ingresso occidentale della città. “È raro trovare in reperti di quell’epoca la scrittura completa del nome”, ha affermato l’archeologo Han Baruch. Secondo gli studiosi, come spiega il Quotidiano nazionale riportando la notizia, la scritta risalirebbe a circa duemila anni fa.
 
Leggi

  davar
IL NUOVO PRESIDENTE FOA A PAGINE EBRAICHE
"Rai, adesso si cambia"
Gli è stata affidata la guida di un gigante difficile come la Rai, ma il suo primo amore resta la carta stampata. Forse anche per questo, nonostante le responsabilità enormi che si è appena assunto, Marcello Foa, da poco insediato alla presidenza dell’ente televisivo, trova il tempo per ricevere in amicizia Pagine Ebraiche al settimo piano del quartier generale di viale Mazzini. Per il giornale dell’ebraismo italiano è uno scambio di vedute e un incontro fra colleghi giornalisti molto importante.
Una mattina di primavera di dieci anni fa Guido Vitale, direttore della Comunicazione e della redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche, passa i controlli di sicurezza all’aeroporto della Malpensa e raggiunge un gruppo di viaggiatori in attesa di imbarcarsi sul volo ElAl per Tel Aviv. Non ha un biglietto in tasca, ma sotto il braccio porta all’appuntamento improvvisato un voluminoso fascio di fogli, la prima prova e il numero zero di Pagine Ebraiche. A esaminare le bozze un vecchio amico che è anche il giudice più implacabile e autorevole, il politologo e diplomatico Vittorio Dan Segre. In una recente lezione all’Università di Firenze dedicata a Segre, Vitale ha ricordato le parole del grande ebreo piemontese che fu fra i protagonisti della nascita di Israele. “Congratulazioni – commentò Segre – avete rimesso in piedi un cadavere”. Pagine Ebraiche è nato allora, in quell’incontro fulmineo alle prime luci dell’alba. E accanto a Segre, in attesa di partire per Israele, c’è un altro giornalista e un altro amico: Marcello Foa.
Negli anni che ci separano da quell’incontro il giornale dell’ebraismo italiano è cresciuto. E Foa ha lasciato la guida degli Esteri del Giornale, si è occupato dell’autorevole Gruppo elvetico Corriere del Ticino, infine gli è stata affidata la guida dell’emittenza pubblica.
“Su di me – si confida – in queste settimane è stato scritto di tutto e spesso con una violenza verbale che altri con spalle meno larghe delle mie non avrebbero saputo affrontare. Sono stato dipinto come un mostro. Si è voluta attaccare e distruggere la mia reputazione per via di alcuni tweet. Chi mi conosce sa quanto ciò che è stato raccontato sia lontano dalla realtà. E quanto io ponga al centro di tutto la dignità e il rispetto della persona, qualunque sia la sua opinione. Una lezione che ho appreso anche del ramo ebraico della mia famiglia, storicamente radicato in Piemonte. Origini in cui mi riconosco e di cui vado orgoglioso”.
Il nuovo presidente della Rai ci apre le porte del suo ufficio. Polemiche e conflittualità legate alla nomina restano fuori dalla conversazione.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
 
Leggi

qui roma - fondazione museo della shoah
La razzia del 16 ottobre 1943,
un film per non dimenticare

“Dalla finestra di casa, che dava su piazza Mattei, vidi che i tedeschi caricavano mia madre su un camion. Corsi giù e le andai incontro. 'Vattene' mi diceva, ma io non me ne andai. Un tedesco se ne accorse e mi prese. 'Ti avevo detto di andartene', disse mia madre che poi in tedesco disse 'nicht jude' (non è ebreo). Fui spinto giù dal camion e continuai a camminare, senza voltarmi. Ad un certo punto salii su di un tram e dissi al bigliettaio 'io so ebreo, me stanno a cerca i tedeschi'. Lui mi disse 'mettiti qua vicino a me' e poi mi diede mezzo sfilatino”. Per due giorni Emanuele Di Porto rimase su quel tram, dormendo alla stazione degli autobus la notte e poi riprendendo il giro con i macchinisti, al riparo dallo sguardo dei nazisti. Proprio quel tram e il racconto di Di Porto sono i binari su cui si incammina il racconto del film documentario La razzia – Roma, 16 ottobre 1943, che sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma e alla Camera dei deputati il prossimo 16 ottobre. Pochi minuti della pellicola, diretta dal regista Ruggero Gabbai e scritto da Marcello Pezzetti e Liliana Picciotto, sono stati proiettati in anteprima nelle scorse ore alla Casina dei Vallati, sede della Fondazione del Museo della Shoah di Roma. Un'occasione per porre l'accento sull'importanza di questo lavoro e per ricordare, a distanza di 75 anni, quel terribile giorno.
Leggi

qui torino - la proiezione di "1938. Diversi"
1938, sul grande schermo
la storia del tradimento

Continua il viaggio lungo l'Italia del film documentario "1938. Diversi"  di Giorgio Treves. Dopo la presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia, l’opera di Treves è arrivato infatti a Torino, con la proiezione al cinema Massimo, in una serata organizzata dai principali sostenitori del progetto, Film Commission Torino Piemonte e Museo Nazionale del Cinema, con Tangram Film e Mariposa Cinematografica. In apertura i saluti di Nino Boeti, presidente del Consiglio Regionale del Piemonte e del Comitato Resistenza e Costituzione; di Antonella Parigi, assessore alla Cultura della Regione Piemonte, seguita da Francesca Leon, assessora alla Cultura della Città di Torino e da Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica di Torino.
Leggi

qui roma - segnalibro
Famiglia F, storia del Novecento
Un libro di famiglia ma al contempo un libro sulla politica del Novecento. Un libro che si interroga sull'eredità dell'insegnamento paterno e materno e al contempo sul loro lascito all'interno della società italiana. La famiglia F (edizione Laterza) di Anna Foa è molte cose insieme, come hanno raccontato Guido Crainz e Marino Sinibaldi in occasione della presentazione dell'opera alla Biblioteca di storia moderna e contemporanea di Roma. “Perché l'ho scritto? Volevo tirare le fila della mia vita e guardare anche cosa è stata la politica italiana nel dopoguerra, la sinistra in particolare”, ha spiegato Foa davanti a una sala gremita. Crainz e Sinibaldi hanno ricordato i tanti nomi illustri presenti nel libro e che hanno segnato la storia italiana, dai genitori di Anna, Vittorio e Lisa, allo zio Renzo fino a Natalia Ginzburg e Primo Levi.
Leggi

pilpul
Ticketless - Milanesi a Napoli
L’altra sera al tg seguivo la cronaca della visita di Salvini a Napoli. Conosco bene quella città per averci abitato due anni. La considero la città dove ogni ebreo può sentirsi a suo agio. Su questo portale rav Punturello ha scritto righe memorabili in proposito. Non amo invece moltissimo il fotografo Oliviero Toscani, che però, debbo ammetterlo, nelle settimane scorse - a proposito del contratto giallo-verde - ha avuto una giusta intuizione. Per come si stanno mettendo le cose per i pentastellati, sarebbe la prima volta nella storia che i napoletani si fanno fregare da un milanese.

Alberto Cavaglion
Leggi

Periscopio - Wilhelm Reiter
È stato presentato, lo scorso giovedì 5 ottobre, presso il Museo e Bosco di Capodimonte di Napoli, nel corso di un'affollata e stimolante manifestazione (promossa, oltre che dal Museo, anche dal Comune di Napoli, dalla Fondazione Valenzi e dalla Fondazione Premio Napoli) - alla quale hanno partecipato, oltre all’autore, Sylvain Bellenger (Direttore del Museo), Lucia Valenzi (Presidente della Fondazione Valenzi), Domenico Ciruzzi (Presidente della Fondazione Premio Napoli), Mary Ellen Countryman (Console Generale degli Stati Uniti a Napoli), Gaetano Daniele (Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli), Riccardo Notte e il sottoscritto – un libro di grande eleganza grafica (ricco di molte bellissime immagini) e alto interesse culturale e artistico, appena pubblicato dall’editore internazionale Edgewise (New York, Paris, Savignano sul Panaro): Seeing Naples. Reports from the Shadow of the Vesuvius.

Francesco Lucrezi, storico
Leggi




moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.