Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui        13 Maggio 2019 - 8 Iyar 5779
LIVELLI DI GUARDIA 

La demenza digitale e il dialogo con la gente

Nell’ultimo giorno di apertura di questo trentaduesimo Salone internazionale del libro di Torino i colleghi della redazione, sempre alle prese con le febbri delle responsabilità quotidiane, mi hanno concesso l’onore di poter accogliere personalmente i tanti cittadini che hanno sostato di fronte alla postazione del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche.
Non c’è privilegio maggiore, per un giornalista, che stare in mezzo alla gente e ascoltare da vicino il racconto delle tante vite che compongono la società in cui viviamo, viaggiando con loro sui mezzi di trasporto pubblico e sui vagoni ferroviari affollati, affrontando fianco a fianco le delusioni e le piccole gioie della vita quotidiana. Incontrare i propri lettori, conquistarne di nuovi, staccando per una volta lo sguardo dal rifugio della propria scrivania. Accettarne le proteste, placarne le ansie, condividerne le speranze. I colleghi che vanno in giro con autista e vettura di servizio e siedono sempre dietro il tavolo dei protagonisti non sanno cosa si perdono.
Trascorse solo poche ore il campionario delle mie amicizie aveva già preso il volo e fra quelli che si sono fermati per raccogliere una copia del giornale e scambiare qualche parola ho incontrato solo persone straordinarie.
Non so cosa ho imparato, ma certo mi è stata offerta la mia occasione, e spero di averla colta nel modo migliore. Perché chi non sa ascoltare gli altri ma si preoccupa solo di farsi ascoltare dagli altri, condanna se stesso alla peggiore delusione.
Ma al di là del mio lavoro di giornalista, in quanto ebreo italiano e dirigente di un’organizzazione ebraica italiana ho avuto l’occasione a Torino di vedere da vicino innumerevoli cittadini che ci cercano, che si attendono qualcosa da noi, che sono pronti ad aiutare la realtà ebraica italiana, piccolissima nei numeri ed enorme in termini di valori testimoniati, anche mettendo a disposizione preziose, indispensabili risorse economiche.
La voce di questa Italia che spera in noi e che ci vede per quello che avremmo il dovere di essere, rappresenta una delle emozioni più grandi che mi siano toccate in questi ultimi anni.
Se i cosiddetti leader ebraici potessero condividere queste impressioni, si renderebbero conto appieno che in una società complicata, conflittuale e avvelenata dall’odio, i nostri nemici più insidiosi siamo noi stessi. La peggiore delle minacce sta in noi.
Lo siamo quando rinunciamo a essere quello che dobbiamo essere, quando cediamo alla tentazione di scimmiottare la cultura dominante con le sue storture, quando ci abbandoniamo al cretinismo che dilaga sui social network e alla demenza digitale che ingrassa gli affari di aziende senza scrupoli pronte a svendere per nascondere una desolante assenza di idee e di ideali, la dignità del dialogo e dell’amicizia.
Persino i colossi di questo mondo, come Facebook, devono ormai sempre più urgentemente preoccuparsi di fermare gli abusi che si moltiplicano in questa demenziale palude. E nel chiudere decine di attività destinate a propagare odio e menzogne per pilotare le componenti più ingenue dell’opinione pubblica, così come è avvenuto. Come riportano gli organi di informazione in queste ore, Facebook ha infatti chiuso 23 pagine italiane con quasi due milioni e mezzo di fan in totale, oltre la metà delle quali a sostegno di precise informazioni politiche, attraverso cui erano condivise informazioni false e contenuti contro i migranti, il progresso medico e favorevoli a distorsioni antisemite.
Il mio auspicio è che le istituzioni dell’ebraismo italiano si sveglino in tempo e reagiscano con decisione, dimostrando che la cultura e la visione della vita che siamo incaricati di testimoniare pone limiti severi alla maldicenza, all’odio e alle violazioni della dignità umana e della riservatezza.
Così facendo renderebbero il migliore aiuto a se stesse, ma soprattutto risponderebbero a quel richiamo chiaro e insistente che ci proviene dalle tante voci dell’Italia civile.
Mazal Tov al Salone del libro e a tutto il personale del Lingotto. Grazie alla città di Torino, a cominciare dalla sua meravigliosa Comunità ebraica, e grazie alla Regione Piemonte. Grazie a tutti i colleghi che ci hanno aiutati a stare in queste ore fra la gente, tenendo alta la bandiera dell’ebraismo italiano.
E arrivederci al prossimo anno in questo straordinario luogo dove gli italiani che credono nella cultura, nella convivenza e nella solidarietà si danno appuntamento.

gv
IL PARTITO NAZIONALISTA DI GOVERNO CEDE ALL'ESTREMA DESTRA

La Shoah e i beni confiscati agli ebrei:
la Polonia annulla missione in Israele

In Polonia, l’estrema destra è scesa in piazza per protestare contro ogni forma di restituzione o risarcimento alle Comunità ebraiche per i beni confiscati durante e dopo la Shoah agli ebrei polacchi. Gli ultranazionalisti ne hanno fatto un manifesto elettorale: “La Polonia non ha obblighi”, “Iene dell’Olocausto”, “Noi diciamo no a regalare le proprietà senza eredi”. Sono alcuni degli slogan dei manifestanti che hanno messo sotto pressione il partito nazionalista di governo Diritto e Giustizia. Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha di recente dichiarato che non ci sarà alcuna discussione sulla restituzione delle proprietà ebraiche. Ed è in questo clima che la Polonia ha deciso in questo ore di annullare la visita di una delegazione ufficiale israeliana a Varsavia che aveva in programma di discutere proprio questo tema. 
Di Polonia e conti con il presente e il passato ebraico si parla a Genova in un doppio appuntamento dal titolo “Ebrei e Polonia: una storia impossibile?”, organizzato dal Dipartimento di Lingue e Culture Moderne dell’Università, in collaborazione con la Comunità ebraica locale e l’Associazione Italo-Polacca. Questa sera si confronteranno sul tema “Ebrei polacchi: ieri, oggi, e forse domani” rav Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova, Ulrico Leiss de Leimburg, console onorario della Polonia, e il giornalista UCEI Daniel Reichel. A introdurli, Laura Quercioli, docente di Letteratura polacca all’Università di Genova. Domani invece (introdotto sempre dalla professoressa Quercioli) il direttore della redazione UCEI Guido Vitale presenterà in università "Cold War" di Paweł Pawlikowski (2018), capolavoro della cinematografia polacca e segno di un ritorno ebraico promettente ma difficile. 
PAGINE EBRAICHE AL SALONE DI TORINO 

"Unità europea, sogno coraggioso da difendere"

La nuova modalità con cui sono organizzati gli incontri, nel libretto che presenta la programmazione del Salone del libro, è un deciso passo avanti, e una semplificazione per chi entra al Lingotto deciso non solo a girovagare fra i libri ma anche a seguire almeno qualche presentazione. Un passo avanti che però può anche gettare nello sconforto: alle 14.30 della domenica, per esempio, dopo aver passato la mattinata dividendosi fra “Lo zoo di Primo Levi”, presentato da Ernesto Ferrero e “Dopo la post-modernità. La letteratura come umanesimo del XXI secolo”, che racconta che funzione possa avere l’attenzione alla lingua tra algoritmi, fake news e strumenti di propaganda, mentre Helena Janeczeck presenta il suo ultimo libro, capita di desiderare il dono dell’ubiquità. Mentre Pagine Ebraiche oramai è presente ovunque fra gli stand, nelle mani dei tanti che ne prendono una copia entrando, alla stessa ora tre incontri imperdibili: Claudio Magris, che a Torino torna sempre con evidente piacere, presenta il suo ultimo libro, cinque racconti in cui l’eterno scorrere del tempo è più forte che mai. Ma contemporaneamente Robert Menasse, scrittore, traduttore e saggista austriaco, vincitore dell’edizione 2017 del Deutscher Buchpreis, e candidato allo Strega Europeo che verrà assegnato in serata, racconta al pubblico come con Die Hauptstadt, La capitale, tradotto da Sellerio, abbia cercato di non dare nulla per scontato o acquisito.
PAGINE EBRAICHE AL SALONE DI TORINO 

Primo Levi e la natura: "Un amore unilaterale"

Ultimi appuntamenti al Salone di Torino dedicati a Primo Levi, sotto l’etichetta Festa mobile, Questo è un uomo. In sala Granata al Padiglione del Lingotto è Ernesto Ferrero, presidente del Centro Internazionale Studi dedicato al “Poliedro Levi”, a dar voce allo “Zoo di Primo Levi” in veste di curatore per Einaudi della raccolta Ranocchi sulla luna e altri animali.
Ferrero racconta e legge le pagine che lo scrittore ha dedicato agli animali, con la curiosità di uno sguardo ammirato e divertito, mai sentimentale o antropomorfo. “L’interesse per il mondo animale fa parte dei suoi interessi enciclopedici e della sua curiosità onnivora”, spiega Ferrero. “Tutto vedeva e tutto approfondiva, anche se poi minimizzava il suo sapere, in un certo senso lo occultava”. Più che di interesse, bisogna parlare di passione o come scrive Levi “amore unilaterale per la natura in blocco” perché metafore di tutti i vizi e di tutte le virtù degli uomini.

Alice Fubini
PAGINE EBRAICHE AL SALONE DI TORINO 

"Vietato studiare, vietato insegnare": il '38 e la scuola

Oltre 700 documenti che descrivono come il ministero dell’Istruzione italiana applicò in modo pedante e puntuale le disposizione delle Leggi razziste del 1938. Carte che dimostrano come il mondo della scuola e dell’università sbarrò senza remore le proprie porte a migliaia di concittadini ebrei tra il 1938 e il 1943. A raccontare questa documentazione, raccolta in 285 pagine, il volume Vietato studiare, vietato insegnare (Palombi Editori) presentato al Salone del Libro di Torino e frutto di un lavoro di ricerca sugli archivi del Ministero.
I LAVORI A CASERTA  

Fine vita e religioni, i diritti da tutelare

 
Siglato recentemente a Roma con la firma tra le altre della Presidente UCEI Noemi Di Segni, il “Manifesto interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita” si propone di essere un punto di riferimento condiviso per le diverse comunità religiose con l’obiettivo di garantire, oltre alle cure, il rispetto della dignità e il supporto anche spirituale per chi si trova nella fase conclusiva della propria esistenza all’interno di strutture sanitarie.
Nove i punti in cui è suddiviso il documento all’insegna, come sottolineava allora Maria Angela Falà, presidente del Tavolo interreligioso di Roma che fa parte del comitato promotore assieme ad ASL Roma 1 e GMC – Università Cattolica del Sacro Cuore, “dell’incontro, del rispetto reciproco, dell’attenzione alle parole”.
Un percorso segnato da incontri e progettualità comuni, che proprio in queste ore sono al centro di una sessione di lavoro sulle tematiche del Manifesto nell’ambito del XXI Convegno Nazionale della Pastorale della Salute in svolgimento a Caserta.
A rappresentare l’UCEI il Consigliere Guido Coen.
QUI MILANO - IL CONCORSO

"Adotta un Giusto": premiata la scuola di Trieste

Si è tenuta nelle scorse ore a Milano la premiazione dei vincitori del concorso “Adotta un Giusto, 2018/19”, arrivato alla quarta edizione e promosso da Gariwo (che fa parte dell’Associazione per il Giardino dei Giusti assieme a Comune di Milano e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Al bando, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, hanno risposto studenti e insegnanti di 300 istituti di tutta Italia, in particolare dall’Italia del centro e del sud, inviando oltre mille elaborati di vario tipo (testi letterari, video, racconti a fumetti, fotografie) ispirati alle storie dei Giusti adottati nel corso dell’anno scolastico.
Nella categoria “fotografia”, a classificarsi primi sono stati gli alunni della classe V dell’Istituto Comprensivo delle Scuole Ebraiche di Trieste “Morpurgo-Tedeschi”.
INFORMAZIONE - INTERNATIONAL EDITION 

Farisei, il pregiudizio da combattere

Centinaia di studiosi ed esperti, ebrei e cristiani, si sono ritrovati a Roma per il convegno internazionale “Gesù e i farisei. Un riesame interdisciplinare”. Come raccontato nella sezione Italics dell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition, è stato forte l’appello rivolto a Jorge Bergoglio e ai vertici della Chiesa per adoperare maggiore cautela nell’indicare il gruppo (alcuni dei suoi leader furono Maestri chiave dello sviluppo dell’ebraismo rabbinico) come esempio negativo. Lo stesso Bergoglio è stato in passato protagonista di simili dichiarazioni e ha ammesso la necessità di ripensare questo tipo di linguaggio.


Rassegna stampa

La guerra alle fake news
Facebook ha chiuso 23 pagine italiane con oltre 2,46 milioni di follower che condividevano informazioni false sui vaccini, parole d’odio contro migranti ed ebrei. Tra queste, oltre la metà erano a sostegno di Lega o Movimento 5 Stelle. La decisione è seguita a un’indagine sulle fake news dell’ong internazionale Avaaz, con base a New York.
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L'iniziativa UCEI, 24-26 maggio

Shabbaton a Senigallia


Roma, il contest artistico
Musica, nel nome di Alisa



L'iniziativa il 2 e 3 giugno

Il Limmud a Parma

 

LA LEZIONE ONLINE 

Kafka, tra cultura ebraica
e Mitteleuropa

In occasione della Settimana della cultura europea della Regione Lazio, il Diploma universitario triennale in Studi Ebraici dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane propone per la giornata di domani una lezione su “Kafka, tra cultura ebraica e Mitteleuropa” tenuta dalla professoressa Roberta Ascarelli.    
Una discussione inadeguata
Trovo poco calzante e inadeguata la discussione sulla libertà di pensiero che si è sollevata a proposito della Casa editrice Altaforte e della sua esclusione dal Salone del Libro. Francesco Polacchi, l’editore della Altaforte, ha un profilo che assomiglia molto più a quello di un picchiatore fascista, con i suoi trascorsi giudiziari, che a quello di un editore, cioè un ideatore e creatore di libri. Irruzione a Palazzo Marino, aggressioni squadriste, scontri di piazza. Le sue dichiarazioni sul fascismo non sono una confessione di fede politica personale, ma un incitamento all’odio e, nel contesto del movimento di Casa Pound, un incitamento alla ricostituzione del Partito fascista, vietata sotto qualsiasi forma dalla nostra Costituzione. Casa Pound ha fomentato la vergognosa rivolta di Casal Bruciato contro i rom assegnatari di case popolari e un suo simpatizzante è stato denunciato per aver minacciato di stupro una donna con in braccio la sua bambina. 
 
Anna Foa, storica
Oltremare - Gerani
Ferma ad un semaforo mentre cammino da un appuntamento ad un altro a Tel Aviv, alzo gli occhi e vedo in cima al palazzo bianco di tre piani che fa angolo un vaso di gerani rossi. Appoggiato obliquamente sull’angolo della terrazza a picco sulla strada, da sotto se ne vedono tutti e due i lati, e non dà proprio un forte senso di sicurezza. Certo, in Israele le cose sono posizionate e spesso pianificate come una start-up: intanto mettiamo qui, poi faremo di meglio. Quindi c’è speranza che mentre il semaforo passava al verde e io andavo per la mia strada qualcuno abbia spostato il vaso in una posizione meno precaria e pericolosa per il prossimo.
 
Daniela Fubini
Controvento - La sfuggente verità
La verità vi prego sulla canna…Forse Auden avrebbe intitolato così, oggi, il suo poema sull’amore. Perché come sfuggente è la definizione dei sentimenti, altrettanto sfuggente è la verità su questo pianta psicotropa, che oggi è stata liberalizzata in molti Paesi.
Tra un ministro che vuole proibirla e chiudere i negozi che la vendono, ai cortei di manifestanti per una liberalizzazione ancora più ampia, è difficile comprendere dove sta la linea di demarcazione.
Viviana Kasam
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