La guerra fredda nell’ultimo film dei fratelli Coen
Una storia di spie in stile anni Cinquanta, che vede in campo i russi, Washington e un doppiogiochista. E’ questa la trama del film dei fratelli Coen, intitolato Burn after reading, che ha aperto il Festival del cinema di Venezia.
“La guerra fredda nel film – affermano i registi – è una pura coincidenza”. Malgrado le straordinarie coincidenze con l’attualità “il nostro – affermano – non è un film politico. Pensare ai russi in una storia di spionaggio ci era sembrato tanto automatico quanto anacronistico. E se la storia sembra mostrare un’America triste e desolante è vero ma non bisogna prenderla troppo sul serio o generalizzare: è solo una storia particolare, una vicenda ridicola su un gruppo di persone e così come l’inizio del film é una zoomata sul pianeta terra fino a centrare la casa dei protagonisti, la fine è una zoomata al contrario, pronti a raccontare un’altra storia”.
La prossima storia dei fratelli Coen è ambientata nel ’66 nel Midwest tra una comunità di ebrei. S’intitola A serious man e Michael Stuhlbarg sarà il protagonista (“é il nostro prossimo cretino”, hanno scherzato).