“As Is”: arte israeliana contemporanea in mostra

Pittura, scultura, fotografia, video e performance: arte per dare emozioni, arte per far conoscere Israele nel suo aspetto intimo e commovente. Una mostra intensa e affascinante quella presentata nel Salone Centrale del complesso del Vittoriano a Roma.
“As Is: Arte Israeliana Contemporanea” è il titolo e “Conoscere Israele attraverso l’arte” potrebbe essere il sottotitolo di questa mostra che illustra nell’amore e nelle paure, nella memoria e nel presente quello che è oggi Israele.
Venti artisti si sono messi in gioco per cercare di decifrare un codice complesso e peculiare: gli aspetti che definiscono la cultura e il modo di vita israeliano oggi.
Promossa dall’Associazione Culturale ISRAELE60, a cura di Ruth Cats, racconta la quotidianità di Israele e, allo stesso tempo, la sua complessità e particolarità culturale evidenziando il fondamentale dialogo tra l’arte e alcune tematiche sociali, culturali e politiche: la rinascita ebraica dopo l’olocausto, gli aspetti religiosi e secolari della vita, la guerra, il terrorismo, le tradizioni e il sentimento patriottico.
«Gli artisti che presentano il loro lavoro in Italia – scrive nella presentazione Gideon Meir, ambasciatore d’Israele – sono parte di un tessuto creativo che in Israele si stanno imponendo in maniera vivace e intelligente. La società israeliana contemporanea influenza l’arte e gli artisti che vi sono immersi, ma trae al contempo nutrimento per una riflessione delle tematiche affrontate in queste stesse opere: la continua ricerca di un’identità nazionale, il potere dei media, le ideologie politiche , il significato di abitare lo Stato, i confini, la memoria».
57 opere d’arte, un’ampia e vivace carrellata; un interessante percorso dal quale emerge quello che è stato definito da Giancarlo Elia Valori, presidente dell’Associazione ”Israele 60”, un paese “straordinariamente normale”. Il presidente Valori ha poi proseguito dicendo che “l’iniziativa – che rientra nel quadro degli eventi che programmati in coincidenza del 60esimo anniversario di fondazione di Israele – ha il dono di raccontare una storia attuale e viva, in cui l’amico popolo ebraico si manifesta nella sua realtà quotidiana, fatta di voci, di cuori e anime che, seppur diverse tra loro, diventano espressione narrante del loro volto artistico”
Mentre alcuni artisti israeliani si concentrano su temi di interesse globale alle volte per sfuggire ai problemi locali, molti altri rispondono direttamente a questi eventi, esprimendo la loro paura, le loro ansie, le loro istanze politiche e sociali, i loro desideri e le loro aspirazioni. Nascono così tra luci e ombre le forze creative che fioriscono nelle difficili e uniche condizioni di vita di Israele e che fanno trasparire in alcune opere la natura ottimista e ironica e giocosa, in altre quella densa di ombre, di timori di lutto. Un Paese in cui comunque e – al di sopra di tutto – è fortissima l’attesa, l’aspettativa per un futuro di una pace possibile.
La mostra, a ingresso libero, rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2009.

Sira Fatucci