I ricordi ebraici di Inge Feltrinelli, inaugurano l’Oyoyoy

L’editore ricorda il padre ebreo e la ‘notte dei cristalli’ nel primo week end anche tanta arte con Giovanni Bonaldi a Moncalvo e la mostra Sguardi in Sinagoga a Casale

La quarta edizione del Festival di Cultura Ebraica Oyoyoy! si è aperta venerdì 3 aprile alla Sinagoga di Casale Monferrato con un incontro pieno di rivelazioni: Gad Lerner e Inge Feltrinelli (nell’immagine) hanno intrapreso insieme uno viaggio nella memoria di una donna straordinaria, come ha ricordato lo stesso Lerner: “Inge è cittadina del mondo, eppure dietro di lei c’è una incredibile storia personale”. Tutto nasce da un libro che la signora dell’editoria italiana ha scritto e pubblicato in forma privata “Ricordi ebraici di una bambina tedesca alla vigilia della guerra”. Ricordi ebraici peraltro molto vicini, dato che si apprende che il padre di Inge era ebreo.

“L’ho scritto per i miei due nipoti che non sanno niente della shoà e che devono capire cosa significa avere un bisnonno ebreo – spiega l’editore. Poi attraverso la conduzione di Lerner i ricordi diventano parte di una storia mondiale molto più dolorosa. “Per me le persecuzioni sono il fumo e l’odore della Sinagoga di Essen incendiata dove sono passata con mio padre il giorno dopo il 9 novembre 1938 la notte dei cristalli. Avevo 7 anni ma lì ho capito che era cominciata la guerra. Dopo quell’episodio mia madre fece di tutto per fare fuggire mio padre in Olanda rischiando anche la vita. Da lì poi riuscì a raggiungere gli Stati Uniti. Pensare che mio padre era il tipico ebreo nazionalista tedesco si chiamava persino Sigfreid, come l’eroe di Wagner”.

In seguito la madre di Inge si risposò con un ufficiale di cavallerie, e lei cominciò a frequentare un liceo a Gottingen. “Ero mezza ebrea, ma nessuno me mi aveva spiegato questo, anche se era pericoloso per me. Credo di essere l’unica mezza ebrea rimasta a Gottinga per tutta la durata della guerra, e non capivo perchè non potevo fare certe cose. Ad esempio: il mercoledì tutti i miei compagni andavano al raduno delle Hitlerjugend e sarei voluta andare con loro, ma mi dicevano che abitavo troppo lontano… L’ebraismo l’ho imparato sui libri”. Il resto della vita scorre decisamente più sereno e con Gad Lerner rievoca i primi passi nel mondo dell’arte, l’arrivo in Monferrato (e la Sinagoga vista quando era ancora ‘buia e triste’). I tanti premi nobel passati dalla sua casa di Villadeati.

In platea ad ascoltare Luciano Segre, protagonista di un incontro analogo la scorsa edizione, il questore di Rosario Masini e anche il console albanese Giovanni Firera, paese legato ormai da amicizia con il Festival tanto da ospitere una festa albanese il 24 aprile.

La manifestazioni del primo fine settimana di Oyoyoy! Sono continuate domenica mattina a Moncalvo con l’inaugurazione della personale di Giovanni Bonaldi L’artista bergamasco non è ebreo, ma ha compiuto attraverso le sue opere un approfondimento della cultura-fede ebraica esplorando anche la Kabbalah. I diversi incontri con alcuni rabbini delle Comunità ebraiche italiane e con i teologi cattolici hanno portato alla realizzazione di alcune toccanti opere che saranno esposte al circolo montanari fino al 26 aprile 2009. La mostra è stata introdotta da Camilla Bertolino.

Ritorno in sinagoga domenica pomeriggio. Questa volta Monferrato Cult, l’associazione che organizza il festival ha portato alla Sinagoga di Casale sette eccezionali artisti, sono: Luciano Bobba, Gabriele Croppi, Franco Donaggio, Maurizio Galimberti, Moreno Gentili, Muriel Prandato, Enrico Stefanelli. Ad ognuno di essi è stata chiesto di assorbire le emozioni di questo luogo di culto e trasformarlo in un’opera. Il risultato è Sguardi in Sinagoga che espone sette capolavori della fotografia e dell’inventiva (citiamo ad esempio il curioso ‘gioco dell’oca’ di Muriel Prandato con tanto di dadi per raggiungere Gerusalemme). Saranno visibili fino al 26 aprile nella sala mostra della Comunità ebraica di vicolo salomone Olper. Domenica all’inaugurazione oltre alla maggior parte degli artisti in mostra, c’erano anche Maria Teresa Cerretelli, curatrice della collettiva, e Stefano Casciani, vicedirettore di Domus. Non si sono limitati a dare una indicazione di lettura delle opere, ma stimolati da Elio Carmi e soprattutto da un pubblico attento e numeroso, hanno dato vita ad un dibattito sulla funzione dell’arte contemporanea e su come la religione ne abbia influenzato gli elementi.

Dolci (tra cui gli immancabili krumiri) e vini Kasher hanno completato la giornata nel cortile delle Api, dove ha trovato posto anche la Libreria Ebraica che sarà aperta tutte le domeniche del festival.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI DI OYOYOY!:
Protagonisti Trino Valenza e Alessandria

Dopo l’inaugurazione Oyoyoy! prosegue già nei prossimi giorni. A Trino Vercellese da lunedì 6 aprile si può visitare la mostra I valori della Costituzione. Nella sinagoga restaurata vengono esposti i pannelli artistici, ispirati appunto ai valori della Costituzione Italiana, con le illustrazioni di Emanuele Luzzati e i testi poetici di Roberto Piumini..

La mostra, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, potrà essere visitata, secondo gli orari del Comune, dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12, il venerdì dalle 9 alle 11, il sabato dalle 9 alle 11.30, martedì e giovedì pomeriggio dalle 16 alle 17.

Dopo la Pasqua (sia quella ebraica che quella cattolica) le attività di Oyoyoy riprendono giovedì 16 aprile a Valenza con l’inaugurazione della mostra I bambini e la Bibbia nella Biblioteca Civica. E’ una originale esposizione delle opere del pittore casalese Paolo Novelli. L’inaugurazione della mostra si tiene alle ore 18,00 di giovedì. Gli orari di apertura della mostra. Dal lunedì al giovedì: 9 – 12,30 e 15 – 19. Il venerdì e il sabato dalle 9 alle 12,30.

Domenica 19 si torna nella Sinagoga di Casale (Ore 16,30) per presentare il volume La difesa della razza, con un dialogo tra l’autore Francesco Cassata (Einaudi) e Mauro Bonelli. Mentre alle ore 18,30 la giornata si conclude con Concerto di musica classica diretto dal maestro Massimo Marchese.

Sempre domenica 19 ad Alessandria, ritorna per il pubblico dei cinefili la tradizionale Rassegna cinematografica in collaborazione con il prestigioso Roma Kolno’a Festival, rassegna dedicata al cinema israeliano e di argomento ebraico.
Il Roma Kolno’a Festival è la più importante e prestigiosa kermesse di cinema israeliano in Italia ed è diretta dal noto critico cinematografico italo-israeliano Dan Muggia e dalla giornalista Ariela Piattelli, organizzata dal Centro Ebraico Italiano “Il Pitigliani”, in collaborazione con l’Ambasciata di Israele.
La rassegna, promossa dall’A.T.A, si svolge ad Alessandria, presso il Teatro-Cinema Comunale, nella Sala Zandrino (ingresso gratuito). Alle ore 21, di domenica 19 sotto la guida del critico cinematografico Nuccio Lodato doppio spettacolo con Beaufort, di Joseph Cedar e Noodle, di Ayelet Menahemi

La settimana successiva il festival vivrà i suoi giorni clou: il 24 aprile la coinvolgente festa albanese con il gruppo Talea, danze e tanto gusto da oltre il canale d’Otranto. il 25 l’attesissimo concerto di Noa al teatro Municipale e il 26 ancora tanti incontri e dibattiti su arte, musica e naturalmente religione.
In questi giorni il festival si propone anche come rete per unire alcuni tra i siti più belli dell’ebraismo del Piemonte.
Nelle domeniche di Oyoyoy! saranno aperte le sinagoghe di Biella, Alessandria, Asti, Carmagnola, Cherasco, Vercelli. I numeri per le prenotazioni e gli orari di visita sono sul sito www.oyoyoy.it, insieme a tutto il programma del Festival.

Ufficio Stampa Oyoyoy!
Alberto Angelino
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