Rotschild Boulevard – Influenza suina

Di maiali in Israele se ne vedono pochi. Eppure la risposta all’influenza suina, che a torto o a ragione sta terrorizzando il Messico e molti altri Paesi, potrebbe arrivare da una piccola start-up israeliana. Anzi, forse è già arrivata. Fino a pochi giorni fa quasi
nessuno conosceva il nome di CartaSense, un’azienda nell’area di Tel Aviv con appena 10 dipendenti. Ma nelle ultime settimane gli uffici di della piccola compagnia sono stati letteralmente bombardati da telefonate provenienti da tutto il mondo, e il suo nome è rimbalzato sulla stampa internazionale.
Il perché è presto detto: la start-up, specializzata nell’applicazione dell’alta tecnologia all’agricoltura e all’allevamento, ha recentemente sviluppato un meccanismo per comunicare in tempo reale le variazioni nello stato di salute di ogni singolo capo di bestiame, anche in grandi mandrie o altri gruppi. Cioè esattamente quello di cui i grandi allevatori (soprattutto in Paesi come Usa, Messico e Argentina) hanno bisogno adesso che gli allarmi sulle malattie di origine animale, dall’aviaria in poi, si stanno intensificando.
Il problema, sostiene il vicedirettore Sharon Soustiel, è che una piccola start-up non è in grado di sobbarcarsi da sola i costi di una produzione su scala industriale: “Ma siamo già in contatto con una serie di grandi aziende americane ed europee per avviare la produzione”, ha detto Soustiel alle agenzie di stampa.
A essere onesti, racconta Soustiel, il progetto era nato pensando ai bovini: l’obiettivo era monitorare le grandi mandrie, composte anche da decine di migliaia di capi, che si spostano negli spazi aperti. “Ma adesso senz’ombra di dubbio la nostra priorità sono i maiali”.

Anna Momigliano