Europa League – Hapoel Tel Aviv sconfitto ma felice

Sconfitta indolore, ieri sera, per l’Hapoel Tel Aviv che, complice la contemporanea disfatta del Rapid Vienna sul campo dell’Amburgo, ha ottenuto la matematica qualificazione ai sedicesimi di finale dell’Europa League. Un due a zero in casa del Celtic Glasgow che non brucia affatto, e anche se gli israeliani hanno temporaneamente perso la leadership del girone a vantaggio della squadra tedesca (ma potranno riconquistarla nell’ultimo turno quando la neocapolista verrà a giocarsi il primato a Tel Aviv) poco importa, “adesso è il momento di festeggiare”, come scrivono i tifosi sul sito web del club. Soldoni freschi in arrivo nelle casse della società e anche tanta soddisfazione per aver sovvertito i pronostici della vigilia, che vedevano la squadra terza se non addirittura quarta forza del girone, facile preda di Celtic Glasgow e Amburgo e sullo stesso livello del modestissimo Rapid Vienna. Ma il “miracolo Hapoel” è la prova che perfino i quasi infallibili bookmaker possono sbagliare. Venendo al match di ieri sera, il risultato non fa obiettivamente una piega. Troppo forte la voglia di riscatto degli scozzesi, chiamati ad una prova di orgoglio dopo un torneo disputato nettamente al di sotto delle loro possibilità. L’undici allenato da Eli Gutman, invece, ha fatto ben poco per meritare di uscire imbattuto dal Celtic Park.
Primo tempo – In uno stadio non particolarmente affollato, è il Celtic a prendere in mano la partita, anche se sono necessari venti minuti di gioco per vedere una chiara occasione da goal. Ma Enyeama, estremo difensore israeliano, si fa trovare pronto su una conclusione di McDonald. Un paio di giri di lancetta e l’Hapoel crea la sua unica azione degna di nota dei primi quarantacinque minuti di gioco. La conclusione di Shechter, però, finisce alta sopra la traversa. Sul ribaltamento di fronte sono gli scozzesi ad andare in vantaggio. Bella azione di McGeady sulla fascia, cross in mezzo, e Samaras insacca facilmente con un colpo di testa assolutamente imprendibile. Al trentacinquesimo il Celtic fallisce una clamorosa doppia occasione. Prima è Samaras a colpire il palo a porta praticamente spalancata, poi Robson si fa respingere il tiro a botta sicura da uno scatenato Enyeama. Di solito nel calcio si dice “goal sbagliato goal subito”, ma non è stato il caso di ieri sera, tanto che l’Hapoel è andato negli spogliatoi senza aver abbozzato la benché minima reazione.
Secondo tempo – Al ritorno in campo gli israeliani appaiono un po’ più tonici e propositivi e sfiorano il pareggio con una magia di Shechter, il cui tiro viene respinto da un salvataggio in extremis di Zaluska. Ma è solo un’illusione, il match torna rapidamente in mano al Celtic, che a metà della seconda frazione di gioco trova la rete del due a zero. Calcio di punizione dai venti metri da posizione centrale e Robson la spedisce nell’angolino alla destra del portiere. Un tiro di rara precisione, anche se Enyeama dà l’impressione di partire in ritardo. Poi il Celtic controlla facilmente il risultato fino alla fine, dimostrando, con il bel calcio espresso ieri sera, di non meritare l’eliminazione.

CELTIC GLASGOW 2 0 HAPOEL TEL AVIV
Samaras (23’), Robson (68’)

CLASSIFICA GRUPPO C
Amburgo 10
Hapoel Tel Aviv 9
Celtic Glasgow 5
Rapid Vienna 4

Adam Smulevich