L’Hapoel si sbarazza dell’Amburgo e vince con merito il girone

Troppo bello per essere vero. E invece, quello che qualche mese fa sembrava solo un sogno remoto, ieri sera è diventato realtà. Nella festante cornice del Bloomberg Stadium di Tel Aviv, l’Hapoel ha trionfato nel gruppo C di Europa League, il raggruppamento che gli esperti avevano definito “di ferro”. Questo straordinario traguardo, almeno per gli standard calcistici israeliani, è stato raggiunto al termine di una bella partita nella quale l’Hapoel ha sconfitto per uno a zero i temibili tedeschi dell’Amburgo. Entrambe già qualificate ai sedicesimi di finale con un turno di anticipo, le due squadre si contendevano la leadership del girone, un traguardo non solo simbolico e prestigioso ma anche un modo per evitare brutte sorprese dall’urna di Nyon, località svizzera dove in giornata verranno sorteggiati gli accoppiamenti del prossimo turno di Europa League. Grazie alla vittoria di ieri, infatti, gli israeliani hanno ottenuto lo status di teste di serie e hanno scongiurato il pericolo di incontrare Roma e Juventus, bruttissime gatte da pelare per qualsiasi squadra.
Primo Tempo – Piove su Tel Aviv. I supporter dell’Hapoel si augurano che sia “partita bagnata partita fortunata”. Parte forte l’Amburgo, che sfiora il goal con Marcell Jansen, furbo ad approfittare di un’incertezza in fase difensiva di Omri Canada. Immediata la reazione dei padroni di casa. Yeboah impegna Hesl, bravissimo a salvarsi in calcio d’angolo. Pochi istanti e gli israeliani vanno in vantaggio. Vermuth recupera un prezioso pallone a metà campo, splendido lancio in profondità a servire Yeboah, che con un tocco un po’ sporco supera il portiere tedesco in uscita. Lo stadio esplode. Sono brividi, però, quando l’attaccante svedese Marcus Berg, colpevolmente lasciato libero dalla retroguardia dell’Hapoel, colpisce verso lo specchio della porta a botta sicura. Enyama è miracoloso ad intercettare il tiro con uno spettacolare intervento di pugno.
Secondo tempo – I tedeschi, come previsto, non ci stanno a perdere e Bruno Labbadia, coach dell’Amburgo, avanza il baricentro della squadra di una decina di metri. Sui piedi del neo entrato Elia passa la grande possibilità del pareggio ma il suo tiro viene salvato sulla linea da Badir, con Enyama ormai battuto. Pochi minuti prima Torun aveva calciato malissimo un ottimo pallone servitogli da Tesche. Il pubblico israeliano si stringe attorno ai propri beniamini, che sembrano in difficoltà. Le urla di incitamento della curva li spingono a buttarsi nuovamente in attacco alla ricerca di una rete che chiuderebbe virtualmente il match. Ci prova Zehavi ma trova sulla sua strada Hesl, che si riscatta dell’uscita non proprio ortodossa nell’azione del goal di Yeboah. Spreca una grande chance Schechter, il cui colpo di testa fa illusoriamente gridare al goal. Ormai l’Amburgo è scomparso dal campo, la palla è sempre in possesso dell’Hapoel. Negli ultimi minuti i “rossi” umiliano l’avversario con una interminabile melina a metà campo. Poi il triplice fischio finale e la grande festa. Alcuni giocatori si commuovono.

HAPOEL TEL AVIV 1 0 AMBURGO
Yeboah (23’)

CLASSIFICA FINALE GRUPPO C
Hapoel Tel Aviv 12
Amburgo 10
Celtic Glasgow 6
Rapid Vienna 5

Adam Smulevich