Primo Levi, letteratura senza storia?

Primo Levi è entrato nel canone della letteratura italiana? Secondo la bozza delle indicazioni nazionali per il sistema dei licei si direbbe di sì, in quanto lo scrittore torinese risulta tra gli autori che “in ogni caso si dovranno affrontare.” Già che ci siamo, però, diamo un’occhiata anche ai programmi di storia, in cui si passa da “la resistenza, la lotta di liberazione, la Costituzione della Repubblica italiana; ideali e realizzazioni della democrazia” a “la shoah e gli altri genocidi del Ventesimo secolo; la Seconda Guerra Mondiale; la guerra fredda: il confronto ideologico tra democrazia e comunismo”. Le differenze tra la vecchia e la nuova formulazione sono numerose e piuttosto evidenti, ma la cosa che balza immediatamente agli occhi è la totale assenza dell’Italia. Cosa succedeva nel nostro paese durante la Seconda Guerra Mondiale? Sembra che per evitare discussioni tra “guerra di liberazione” e ”guerra civile” si sia deciso di eliminare il problema alla radice togliendo qualunque riferimento al nostro paese. Non mi era stato facile scegliere la via della montagna… leggeranno gli allievi nelle prime righe di Se questo è un uomo. “Perché Primo Levi era salito in montagna?” si domanderanno. Era andato a fare un’escursione o era andato a sciare? Davvero una scelta non facile.

Anna Segre, insegnante