Champions League – Il sogno dell’Hapoel diventa realtà
Il sogno è diventato realtà. L’Hapoel Tel Aviv, club vincitore dell’ultima Ligat Toto, si è qualificato per la prima volta nella sua storia alla fase a gironi della Champions League. È il secondo anno consecutivo che una squadra israeliana fa capolino tra le 32 grandi d’Europa: nella scorsa stagione l’impresa era riuscita al Maccabi Haifa, poi entrato nel libro dei record (negativi) del torneo con zero goal e zero punti fatti. Anche l’ultimo ostacolo prima del salto nell’elite del pallone, quel Salisburgo che a suo tempo fu allenato da Trapattoni, è stato superato. Ma quanta sofferenza: dopo il convincente 3 a 2 ottenuto in trasferta, la gara di ritorno sembrava una mera formalità, quasi una passerella davanti al pubblico amico. Complice una sfortunata autorete di Douglas Da Silva (anche se le responsabilità maggiori del fattaccio sono del portiere Vincent Enyeama) in conclusione di primo tempo, il sogno ha rischiato di trasformarsi nel più brutto degli incubi. Un altro goal e gli austriaci avrebbero condannato i rossi di Tel Aviv a una drammatica eliminazione: sugli spalti del Bloomberg Stadium iniziava a serpeggiare la tensione. I brividi, nonostante un netto predominio territoriale dei padroni di casa che gettavano al vento una lunga serie di occasioni propizie per pareggiare, si sono tramutati in gioia sfrenata solo pochi istanti prima del triplice fischio finale. Cioè quando la botta sul primo palo di Eran Zahavi ha gonfiato la rete avversaria, scongiurando ogni possibile ribaltone. Da quel momento era il delirio: una città che vive di basket, scopriva che anche il calcio poteva darle grandi emozioni.
HAPOEL TEL AVIV 1 – 1 SALISBURGO
Autorete Da Silva (S), Zahavi (H)
a.s