Dibattito sui valori

Al termine delle festività, il Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e cioè la massima istituzione dell’ebrasimo italiano a cui spetta in forma esclusiva rivolgersi e tenere i rapporti con le istituzioni nazionali ha rilasciato una dichiarazione ripresa con risalto tutti gli organi di stampa.
Intervengo perché molti fatti debbono indurci a riflettere. il problema c’è a va affrontato, nel complesso e nei singoli casi, come persone e come rappresentanti di Istituzioni.Non entro nel contenuto del Comunicato se non per dire che lo sottoscrivo, sia per come sopra detto che perché dopo di ciò ci siano anche altre cose su cui ragionare:
L’Italia,l’Europa ed il mondo Occidentale vivono la peggior crisi economica dal dopoguerra ed in particolare una crisi di sistema perché lo sviluppo si è spostato ad Oriente. Le crisi creano tensioni che costituiscono potenzialmente un pericolo per gli Ebrei come la Storia ci insegna e sappiamo che il livello di Democrazia di un Paese può essere misurato anche dall’atteggiamento verso gli Ebrei.
Quello che vorrei evidenziare in merito a questi fatti è che oltre alla doverosa protesta sarà necessario perseguire d’ora in poi anche una politica culturale che ci veda protagonisti nel dibattito sui valori oltre che sui Giornali (a parte le istituzioni deputate a farlo o i singoli se lo ritengono), anche perché siamo nell’era della comunicazione, con i suoi pregi e difetti,le sue regole,difficile da gestire per chiunque. Protagonisti del dibattito e del confronto nella società civile e a qualsiasi livello per contrastare meglio qualsiasi forma di pregiudizio antiebraico dal basso e non solo dall’alto e per far conoscere meglio la realtà ed i valori della tradizione e della cultura ebraica.

Riccardo Hofmann, Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane