Siddi (Fnsi): “Sul dialogo sono ottimista”

È positiva la valutazione del segretario della Federazione Nazionale Stampa Italiana Franco Siddi a margine del lungo colloquio intrattenuto con il rabbino David Rosen e con alcuni rappresentanti dell’American Jewish Commitee. “Ho colto degli importanti segnali di apertura al dialogo”, commenta Siddi a proposito dell’incontro che si è svolto nella sede della Fnsi al termine della conferenza stampa nel corso della quale Rav Rosen ha presentato il suo intervento al Sinodo dei vescovi in Vaticano. Durante il colloquio sono state scambiate alcune idee e impressioni sulla situazione in Medio Oriente, area che sta molto a cuore alla Fnsi che da tempo porta avanti numerose battaglie per creare occasioni di interscambio e collaborazione tra giornalisti israeliani e palestinesi. “La nostra sfida è quella di organizzare un dialogo in ambito professionale – spiega Siddi – e non è una sfida facile da vincere perché tra i colleghi c’è chi si considera prima di tutto un militante e privilegia questo aspetto alla professionalità”. La Fnsi lavora su iniziative e piattaforme condivise che ruotano intorno ai fondamenti del giornalismo: indipendenza, autonomia, rispetto delle leggi sulla stampa. In occasione della conferenza dei giornalisti del Mediterraneo dello scorso maggio si è fatta promotrice dell’interscambio e in seguito ha partecipato agli incontri organizzati dalle Federazione Internazionale dei giornalisti in Cisgiordania prestando particolare attenzione al gruppo di lavoro comune per giornalisti palestinesi e israeliani coinvolti nel progetto Common Ground, iniziativa dal grande valore simbolico che ha tra i suoi sostenitori lo stesso Rosen. “Incoraggiamo qualsiasi pulsione e progettualità che porti al dialogo – continua Siddi – e promuoviamo il lavoro che ciascuno fa nei propri ambiti. Israele è una democrazia e quindi è più avanti da questo punto di vista ma è confortante vedere che anche in Cisgiordania ci sono segnali di rinascita giornalistica tra cui la riapertura di alcune testate”. Piacevolmente colpito dall’impegno nella lotta al pregiudizio intrapresa da Rav Rosen, Siddi si dice ottimista su un futuro di cooperazione tra giornalisti israeliani e palestinesi: “Ci vorrà del tempo perché al momento ci sono ancora resistenze da entrambe le parti – conclude il segretario della Fnsi – ma si tratta di un percorso comunque ineludibile perché il giornalismo etico deve necessariamente avere delle basi comuni aldilà delle divergenze”.

a.s.