Yona Metzger saluta gli ebrei piemontesi: “Ammiro il vostro rapporto con le tradizioni”
Si è chiusa ieri la storica visita del rabbino capo aschkenazita di Israele rav Yona Metzger alla Comunità ebraica di Torino. Tre giorni intensi, vissuti con grande partecipazione e interesse dagli ebrei torinesi per un evento decisamente unico. “Sono rimasto colpito – ha affermato rav Metzger – dal profondo rapporto che lega questa Comunità e le sue tradizioni. Conoscevo poco la realtà ebraica piemontese e sono molto contento di essere venuto. Ho avuto la possibilità di visitare alcune splendide sinagoghe (Cherasco e Carmagnola) e sono rimasto impressionato dalla storia, dalla cultura, dalle peculiarità del mondo ebraico di questi luoghi”.
A Torino per celebrare l’insediamento del nuovo rabbino capo della Comunità, rav Elyahu Birnbaum, rav Metzger ha più volte sottolineato la necessità di una forte e stretta collaborazione fra i rabbanim torinesi. “Sono sicuro – ha spiegato il rabbino capo d’Israele – che con l’aiuto di rav Alberto Somekh e rav Avraham De Wolf, il nostro Birnbaum, persona di cuore e di grande intelligenza, riuscirà a lavorare serenamente per il bene di questa comunità, costruendo insieme un prospero futuro”. Augurio condiviso dal presidente della comunità torinese Tullio Levi che ha ringraziato rav Metzger per l’onore della visita e ha ricordato il grande impegno del Consiglio che, lungo il suo mandato, ha cercato di facilitare l’avvicinamento dei giovani attraverso l’attivazione di diversi progetti e di garantire a tutti la possibilità di usufruire dei servizi religiosi .
La cerimonia di insediamento con la consegna della pergamena e la posa sul capo di rav Birnbaum del Talleth si è svolta nel Tempio piccolo, in una sinagoga gremita. “Il mio auspicio – ha detto il rabbino capo di Torino, ringraziando – è di vedere ogni shabbat così tante persone al Bet HaKnesset”. In molti, infatti, sono accorsi ad ascoltare la Derashà di rav Metzger, il quale, partendo da un caso che lo ha riguardato da vicino, ha voluto sottolineare la necessità di difendere Israele dagli attacchi esterni. “Di questi tempi – ha spiegato Metzger – uno dei compiti affidati in particolare agli ebrei della diaspora è la tutela dell’integrità dello Stato ebraico”.
La grande partecipazione della Comunità si è fatta sentire anche durante la cena organizzata per Shabbat. Oltre cento persone hanno cantato insieme “ma tov uma nai’im shevet achim gam yachad”. E proprio le parole“gam yachad” rispecchiano lo spirito che deve unire una comunità secondo rav Metzger. Stare insieme è la chiave.
Oltre ad aver visitato la scuola e i preziosi volumi dell’Archivio Terracini, il rabbino capo di Israele, in questo particolare soggiorno torinese, ha tenuto una lezione alla Scuola rabbinica Margulies-Disegni. In apertura Dario Disegni, presidente della Margulies-Disegni, ha raccontato la storia e l’importanza della Scuola, che lungo gli anni ha avuto il merito di formare diversi rabbini e ancora oggi continua ad insegnera ai suoi allievi i capisaldi dell’ebraismo. In merito alla lezione, rav Metzger ha analizzato in ebraico, con traduzione simultanea di rav Somekh, una questione Halakhika legata al significato dell’augurio e benedizione “tzetcha beshalom veschuvcha beshalom”.
Disponibile e sorridente, il rabbino capo ashkenazita d’Israele è stato il protagonista, assieme a rav Birnbaum, di questo storico fine settimana torinese. Una tre giorni che la Comunità difficilmente potrà dimenticare, peraltro aperta con il saluto del celebre scrittore israeliano Amos Oz. “E’ curioso che io e rav Metzger ci troviamo entrambi qui, oggi – ha sottolineato Oz, in Piemonte per ricevere il premio del Salone del Libro – D’altro canto dove potevamo incontrarci, fra ebrei, se non in sinagoga”.
Daniel Reichel