Qui Roma – Centro di cultura ebraica, Miriam Haiun al comando
Miriam Haiun, 55 anni 2 figli, è da qualche mese al timone del Centro di Cultura Ebraica, da quando Bice Migliau, la sua direttrice storica, ha concluso il suo incarico. Ama la lettura e la cucina e considera la passione un ingrediente fondamentale per lavorare in un’istituzione ebraica insieme alla professionalità e all’apertura verso gli altri, la disponibilità a capire ciò di cui gli altri hanno bisogno. La sua esperienza e la sua conoscenza delle esigenze del Centro ha una lunga storia, che si basa su anni e anni di lavoro in questo ambito.
Miriam da quanti anni lavori al Centro di cultura, quale è stata la tua esperienza?
Lavoro al Centro di Cultura ebraica dal 1982. Avevo appena terminato i miei studi presso l’Università di Gerusalemme, quando ho saputo da un amica di Roma (io vivevo a Milano) che la Comunità ebraica di Roma cercava persone da inserire all’interno del Centro di Cultura Ebraica. Ho fatto il colloquio e ho iniziato a lavorare al Centro prima come borsista e nel 1984 sono stata assunta come responsabile dei programmi. Questi anni di lavoro al Centro sono stati un’esperienza molto interessante e formativa. Mi sono occupata non solo dell’organizzazione dei programmi e degli eventi a cui il Centro ha partecipato ma ho seguito anche alcuni progetti specifici che mi hanno permesso di sviluppare tutta una serie di contatti con Enti ebraici e con associazioni e istituzioni culturali nazionali e locali che mi hanno aiutata a conoscere meglio l’ambiente culturale ebraico e cittadino.
Quali sono i tuoi progetti per il centro di cultura, come vorresti cambiarlo, quale è la missione di un organo come questo?
Il Centro di Cultura ha da sempre proposto programmi culturali di livello espressi in forma divulgativa in modo da coinvolgere ampie fasce di popolazione comunitaria. In questa nuova fase che coincide con il cambiamento di sede e con la nuova direzione cercheremo nuove forme di aggregazione che rispondano alle esigenze differenziate che si vanno configurando all’interno della nostra Comunità. La Comunità è cresciuta come richiesta di servizi sempre più qualificati e rispondenti a esigenze specifiche. Per il Centro è molto importante essere più vicino ai problemi e ai bisogni comunitari: cercheremo di seguire con più attenzione i cambiamenti sociologici all’interno della Comunità per mettere a punto programmi specifici per particolari fasce di utenza che partecipano meno alla vita comunitaria, studiando anche la possibilità di organizzare le attività in loco (Le Palme, Tempio di Ostia, case private) e riflettere sul fenomeno degli “ebrei invisibili” e su come poter riavvicinare quelli che si allontanano.
In questo contesto sarà molto importante creare una forte sinergia e comunicazione tra i vari settori comunitari per meglio affrontare quelli che sono i bisogni e le esigenze comunitarie del momento e per meglio utilizzare le potenzialità e le risorse di ogni singolo servizio comunitario.
Un progetto di notevole importanza e impegno a cui il Centro lavorerà in questo anno (2010-11) è la realizzazione di una Banca della Memoria Ebraica. Progetto web destinato alla raccolta, alla classificazione e alla diffusione delle esperienze di vita e dei ricordi delle persone nate prima del 1940. Il progetto ha l’obiettivo di conservare la memoria della nostra Comunità fatta di piccole e grandi storie individuali e collettive. La Banca della Memoria vuole essere un deposito gratuito di testimonianze dalla viva voce delle persone. Le persone sono videoregistrate per mantenere inalterato il messaggio originale. L’intenzione è quella di raccogliere testimonianze di persone di tutti gli strati socio-culturali per comporre un quadro della realtà comunitaria, un lascito per le nuove generazioni.
Credo che la realizzazione di questo progetto sia un importante contributo a una maggiore aggregazione comunitaria in quanto i ricordi del singolo diventano memoria collettiva e potrebbe essere importante anche per raccogliere le testimonianze e i ricordi della comunità libica.
Che cosa hai raccolto dalla esperienza della direzione precedente di Bice Migliau cosa vorresti conservare?
Sicuramente vanno rinforzate quelle che sono le linee guida dell’attività del Centro:
– Fornire al pubblico comunitario gli strumenti di base per il consolidamento e l’arricchimento della propria identità culturale attraverso corsi su argomenti di base.
– Incontri volti a stimolare il confronto tra le realtà ebraiche differenti sia con le altre Comunità italiane sia all’interno della nostra.
– Promuovere il recupero delle tradizioni ebraiche romane come elemento di aggregazione nella famiglia e nella comunità attraverso la valorizzazione e la riscoperta del patrimonio culturale specifico dell’ebraismo romano: riti, usi, tradizioni, folklore, musica dialetto, cucina, ecc.
Come è composto il tuo staff
Lo staff del Centro è composto da due persone: Wally Debach, che si occupa della biblioteca, e io.
Abbiamo dei volontari che ci vengono a dare una mano per le spedizioni dei programmi e per la catalogazione dei libri.
Il centro di cultura ha cambiato sede, dall’ufficio nel Pitigliani al cuore del ghetto e con una libreria annessa, come può influenzare il tuo lavoro tutto questo?
L’attuale cambio di sede è un elemento che ci ha molto aiutato in quanto in questo nuovo spazio nel cuore del quartiere ebraico siamo diventati “visibili”. Molte persone si fermano per curiosare, fanno domande sul Centro e chiedono di essere informati sulle prossime attività. Avere l’ufficio che si apre su strada ci avvicina alla gente.
Lucilla Efrati