“La Calabria inclusiva prevarrà su chi semina pregiudizio”

Si è svolta ieri nella sala del Consiglio Regionale di Reggio Calabria una manifestazione per la democrazia e contro ogni forma di razzismo indetta in seguito ad alcune infelici dichiarazioni pubblicate da alcuni politici locali sulla rete. La manifestazione ha raccolto adesioni nel mondo delle istituzioni, dell’associazionismo e delle varie identità culturali e religiose presenti sul territorio calabrese. Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha inviato ai partecipanti il seguente messaggio di saluto:

La vicenda ebraica in Calabria si perde nella notte dei millenni. Secondo alcune fonti primi nuclei stabili si formarono nella regione dopo la distruzione del secondo Tempio di Gerusalemme ad opera dell’imperatore Tito, avvenimento in seguito al quale ebbe inizio il fenomeno conosciuto come Diaspora. Il contributo degli ebrei divenne progressivamente sempre più significativo e si rivelò essenziale per la crescita spirituale e materiale della collettività. La Calabria fu patria di intellettuali, biblisti e mercanti ebrei. Quartieri ebraici e sinagoghe sorsero quasi ovunque: da Reggio Calabria a Cosenza, da Bova Marina a Tropea. Nel periodo di massimo splendore risultavano istituite oltre cinquanta comunità ebraiche.
Certo non mancarono momenti di tensione ma, se paragonata al resto dell’Europa cristiana, la situazione fu meno problematica. Lo scenario mutò con il violento ingresso sulla scena del Tribunale dell’Inquisizione. Gli ebrei furono posti davanti a una drammatica scelta di vita o di morte. Molti si convertirono, altri perirono nei fuochi dei roghi, altri ancora abbandonarono la Calabria non facendovi più ritorno. Le persecuzioni si rivelarono gravide di conseguenze negative anche per la popolazione non ebraica causando una lunga stagione di crisi e di arretratezza. Come d’altronde spesso accade nella storia quando a vincere è la cecità del fanatismo religioso.
In Calabria esistono oggi alcuni nuclei ebraici anche se non Comunità giuridicamente costituite. Forte è però il risveglio di interesse verso questa realtà, verso un’identità di cui molti calabresi conservano traccia nel patrimonio familiare. Negli ultimi tempi, in qualità di presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ho avuto modo di presenziare ad alcune iniziative a carattere ebraico nel Meridione tra cui un intenso seminario svoltosi nelle località di Santa Maria del Cedro e Belvedere Marittimo. La calorosa accoglienza riservataci in quell’occasione dal popolo calabrese e dai suoi rappresentanti istituzionali ci ha commosso. Generosità, affetto e disponibilità hanno caratterizzato un’occasione di conoscenza simbolicamente legata al viaggio che ogni anno rabbini dai cinque continenti fanno in quei luoghi per raccogliere i cedri, frutti tradizionali della festa di Sukkot.
Nel ripartire abbiamo portato con noi l’impressione di una Calabria accogliente, inclusiva e culturalmente disponibile ad allacciare relazioni. Siamo certi che questa parte di popolazione di gran lunga maggioritaria saprà definitivamente prevalere su chi, vittima dell’ignoranza e della superficialità, si esprime ancora oggi in modo offensivo nei nostri confronti. I momenti difficili che il paese sta attraversando richiedono infatti, da parte di tutti e in particolare dalle istituzioni politiche, una chiara consapevolezza democratica per vigilare al meglio contro il diffondersi di ideologie, stereotipi e veleni che attentano ai principi fondanti del nostro essere cittadini del mondo.

Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane