“Comprendere e ricordare”

Il presidente UCEI Renzo Gattegna, in visita ad Auschwitz-Birkenau e ai luoghi di sterminio assieme al ministro della Pubblica istruzione Francesco Profumo e a un folto gruppo di studenti, in rappresentanza di tutte le scuole italiane, si è rivolto agli studenti con le seguenti parole:

“Cari ragazzi, vorrei comunicarvi alcuni pensieri collegati alla visita di domani mattina.
Non sarà qualcosa di piacevole o una passeggiata perché Auschwitz Birkenau non era un campo di concentramento né un campo di lavoro e anche di lavori forzati. Non di concentramento perché non serviva ad accogliere e riunire persone in stato di prigionia. Non di lavoro perché, pur costretti a lavorare nei pochi giorni che riuscivano a sopravvivere, non era quello lo scopo. Era un vero campo di sterminio nel quale le vittime, fatte oggetto di odio e di disprezzo, dovevano morire, soffrire e morire, morire soffrendo disperati con la massima velocità e la minima spesa, con dolore ed umiliazione fisica e morale, scomparendo fisicamente, lasciando poche tracce di sé, i capelli o la pelle per confezionare oggetti e decorazioni, l’oro delle protesi dentarie, il corpo per esperimenti come cavie e infine cenere.
I più deboli, vecchi donne e bambini, strappati dalle loro case in tutta l’Europa, dopo un allucinante viaggio di quattro, cinque, sei giorni in carri bestiame sigillati e piombati, senza cibo e acqua, venivano selezionati all’arrivo e nel giro di poche ore di persone e di intere famiglie non rimaneva nulla. Solo fumo e cenere.
Non vi dico queste cose per il gusto del macabro, ve lo dico perché venire qui è un’esperienza alla quale bisogna arrivare preparati. E’ un’esperienza che, se capita, vi lascerà un ricordo incancellabile.
Molti che vi hanno preceduto ne sono usciti intimamente cambiati. Vedrete un luogo nel quale le persone, milioni di persone, hanno visto in faccia la morte; calpesteremo un terreno che è ancora oggi un cimitero senza tombe, sacro perché contiene mischiati alla terra i residui dell’incenerimento dei corpi nei fori crematori. Noi domani vedremo un campo diverso, vuoto di persone, praticamente deserto a parte i visitatori, e per capire dove ci si trova dovremo ascoltare attentamente le parole delle nostre guide e dei testimoni sopravvissuti che sono qui con noi e ai quali dobbiamo gratitudine perché, per aiutarci a capire, affrontano la sofferenza di raccontare e quindi di rivivere la loro terribile esperienza. Noi che siamo abituati ed educati a considerare sacra e inviolabile la vita umana, dovremo fare uno sforzo terribile per entrare in un mondo infernale, in un’altra dimensione: quella creata e voluta dalla criminale ideologia nazista e fascista, che non era una follia. È un errore pensarlo e al contrario vedrete una realtà realizzata con logica ferrea e con una capacità tecnica e progettuale molto avanzata. Parlare di follia sarebbe un’attenuante oltre che un’espressione fuorviante.
Che cosa mi auguro che accada in voi: che comprendiate e che ricordiate. Che comprendiate a costo di soffrire, perché questo è un viaggio per persone adulte e non per bambini; che ne usciate tristi ma consapevoli e che si sviluppi in voi una reazione di anticorpi che per tutta la vita vi difendano dal sottovalutare il pericolo insito in qualsiasi ideologia razzista, nazista, fascista. La Memoria, questa è la vera sfida del presente e del futuro. Così come vedrete che i nazisti cercarono di cancellare e manomettere le prove dei loro crimini, parimenti nel mondo della politica, dell’ideologia e dello storiografia, si stanno sviluppando tentativi di negazione o di riduzione della Shoah. Costoro non sono semplici pensatori, costoro sono gli eredi e i continuatori dell’opera dei nazisti e come quelli cercarono di distruggere le prove, così questi manipolando la storia e la Memoria, cercano di distruggere e cancellare anche il ricordo delle persone uccise. Vogliono completare il lavoro con la stessa mancanza di rispetto e di umanità. Uccidere una seconda volta. Ecco perché siamo qui e di questo voglio ringraziare il ministro, le guide e i testimoni”.