Pisapia a colloquio con gli italkim

È stato il Tempio italiano di Gerusalemme la prima tappa della visita del sindaco di Milano Giuliano Pisapia in Israele e nei Territori palestinesi. Un’occasione per parlare di Expo, ma anche di cooperazione economica, tecnologica e culturale che vede il sindaco impegnato in vari incontri con rappresentanti delle autorità israeliane e palestinesi. Incontri iniziati già in volo grazie a un colloquio fuoriprogramma con il presidente israeliano Shimon Peres, che viaggiava sullo stesso volo della delegazione italiana dopo aver partecipato al Forum Ambrosetti. Accolti e accompagnati dall’ambasciatore italiano Francesco Talò, il sindaco, insieme ai consiglieri comunali Fabrizio De Pasquale e Ruggero Gabbai, presidente della Commissione Expo, e poi a Walker Meghnagi e Daniele Nahum, rispettivamente presidente e responsabile rapporti istituzionali della Comunità ebraica di Milano, ha visitato la sinagoga e il museo italiano incontrando alcuni rappresentanti degli italkim. Un luogo che, insieme all’associazione Hevrat Yehude Italia, si conferma sempre più centrale nei rapporti fra i due paesi, immancabile tappa e momento di confronto per i rappresentanti delle istituzioni italiane in visita in Israele, come evidenziato negli scorsi mesi dalla visita del presidente Giorgio Napolitano e del premier Mario Monti, e ribadito ancora una volta dall’incontro con il ministro degli Esteri Giulio Terzi la scorsa settimana, per arrivare alla visita di Pisapia ieri.
“Naturalmente si è trattato di due occasioni molto diverse – ha spiegato il professor Sergio Della Pergola, docente all’Università ebraica di Gerusalemme e rappresentante degli italkim, che ha accolto il sindaco insieme a Beniamino Lazar, presidente del Comitato italiani all’estero locale – Il ministro Terzi è stato a lungo ambasciatore in Israele e il protagonista di uno straordinario impulso ai rapporti tra i due paesi. Possiamo dire che la sua visita abbia rappresentato in qualche modo un ritorno a casa, con tanta gente ad accoglierlo e applaudirlo. Quello con Pisapia è stato un incontro più intimo, una tavola rotonda per discutere assieme diverse tematiche”. Al centro della discussione l’Expo e il contributo che potrebbe giungere anche dal Museo di arte ebraica italiana di Gerusalemme, la qualità dell’informazione su Israele da parte di stampa e televisione, il dialogo fra israeliani e palestinesi e il possibile apporto che Milano può offrire.
Pisapia ha raccontato di essere stato in Israele diverse volte come privato cittadino, spiegando che durante la sua ultima visita era particolarmente preoccupato per la sicurezza nelle strade. “Lo abbiamo invitato a fare una passeggiata per Gerusalemme oggi, per rendersi conto di persona del grande cambiamento che c’è stato negli ultimi anni – ha sottolineato Della Pergola – Nonostante le minacce iraniane, oggi questa è una città allegra, l’aria è spensierata, c’è pochissima polizia. E il centro, con le nuove aree pedonali e il tram, ha cambiato fisionomia, con un’atmosfera più aperta”.
Nei colloqui spazio anche ad alcuni temi scomodi, come quelli legati all’organizzazione della settimana della cultura palestinese a Milano sponsorizzata dal Comune, una decisione che ha già suscitato polemiche. Pisapia ha tenuto a precisare di non averla voluta intendere come una “compensazione” per la rassegna Unexpected Israel ospitata in piazza del Duomo nel 2011. “A mio parere il rischio molto concreto è che la manifestazione si trasformi in un festival della retorica – l’ammonimento di Sergio Della Pergola – Per esempio nel programma è stato inserito un incontro dedicato allo scrittore e critico palestinese Edwad Sahid, un intellettuale di grande spessore letterario, che però è stato anche un teorico del non dialogo con Israele. Capire in che prospettiva si vuole raccontare una figura del genere è essenziale. Il sindaco di una città importante come Milano può fare molto per il dialogo, anche promuovendo dei colloqui fra le parti, per questo è fondamentale che si muova con molta attenzione”. Pisapia ha ascoltato con interesse e preso molti appunti. “Penso sia stata una buona occasione per raccontate un’Israele diversa e vera” la conclusione di Sergio Della Pergola.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked