Batsheva Dance chiude in bellezza

Si è conclusa ieri sera la tournée italiana della Batsheva Dance Company, che ha portato il formidabile ensemble israeliano ad esibirsi a Romaeuropa e Torinodanza, fra i maggiori festival culturali del nostro paese. Basterebbero le sale stracolme e i commenti entusiastici a decretarne il successo ma altro aggiungono i lunghi minuti di applausi che hanno sia inframmezzato gli spettacoli (soprattutto lo spettacolare DecaDance, che essendo una sorta di percorso antologico si presta di più all’apprezzamento delle singole scene) sia tentato in tutti i modi di trattenere in scena i danzatori, le emozioni. E di questo principalmente parlava il pubblico all’uscita degli spettacoli, di come si trattasse di “emozione pura”, che è poi il commento più sentito, sia a Roma che a Torino. E in effetti i danzatori sono forti sia della spettacolare bravura tecnica che del raffinato lavoro portato avanti da Ohad Naharin con il suo Gaga, quel linguaggio del movimento che permette di raggiungere una profonda consapevolezza di sé attraverso il corpo e i suoi movimenti. Sono così stati capaci di mostrarsi nella loro specifica forma, forza e vulnerabilità e hanno messo in scena immagini ed emozioni, sono stati perfetti sia negli assoli che nelle scene corali in cui sono riusciti a restare distinti, speciali, ognuno con la propria personalità in evidenza.
Questa forse è la cosa che più colpisce: sono tanti, in scena, danzano tutti insieme, singolarmente, a piccoli gruppi, e non sono mai una massa indistinta o irriconoscibili. Basta poco, un minimo di attenzione, e ognuno riesce a staccarsi e distinguersi, diventare persona, poi personaggio. Nonostante si possa presumere che abbiano carne e ossa come tutti noi sembrano essere fatti di un materiale diverso, liquido, capace di cambiare forma in un attimo, di passare dalla forza alla leggerezza, dalla rabbia più potente all’allegria senza soluzione di continuità.
In Sadeh21 è percepibile un cambio di rotta, una evoluzione del lavoro della Batsheva che ha portato a uno spettacolo nuovo, differente da tutto quello che è stato visto prima, in cui i contrasti sono così forti da lasciare spiazzati, senza parole, davanti a immagini che pur portando ad atmosfere sfumate hanno una loro fortissima presenza e fisicità. Al contrario Deca Dance è una esplosione di energia, di vitalità, di giochi che pur nella loro serietà e a volte anche apparente tragicità mantengono una leggerezza e una pulizia formale che lasciano storditi. Ed è impossibile non applaudire a scena aperta, e sorridere con i danzatori, che si lanciano nelle coreografie più impossibili con quelle che sembrano essere audacia e follia ed invece sono solo bravura, e bellezza.

a.t. twitter@atrevesmoked