L’ambasciatore Naor Gilon racconta Israele su Facebook

Lo sviluppo in campo agricolo e medico scientifico. Israele nell’Unione Europea. I procedimenti necessari per il riconoscimento delle lauree italiane. Ma anche la cattiva qualità dell’informazione sullo Stato ebraico, le prossime elezioni, le prospettive dei negoziati di pace con i palestinesi. Sono tante le domande che il popolo di Facebook ha posto all’ambasciatore israeliano a Roma Naor Gilon attraverso la postazione dell’ambasciata sul social network creato da Mark Zuckerberg “Israele in Italia”. Per oltre un’ora Gilon ha raccolto e cercato di soddisfare le decine di curiosità espresse dagli utenti con le sue risposte. “Israele attribuisce un’enorme importanza alla ricerca e allo sviluppo: investe in R&D il 4.5 per cento del PIL. L’indice più alto nell’Ocse, e tra i più alti al mondo”, “Israele vede una vicinanza e identificazione di valori con l’Ue, molti dei cittadini d’Israele hanno origini da paesi europei, e inoltre l’Europa è la principale partner commerciale di Israele, assieme agli Usa”, “Auspichiamo sinceramente che il nuovo Egitto continui a favorire e a lavorare per il mantenimento della pace e a mantenere con Israele rapporti improntati al segno dell’amicizia e del reciproco rispetto”, alcune delle risposte. Se molti di coloro che hanno seguito e partecipato alla diretta Facebook hanno espresso vicinanza o desiderio di capire meglio la realtà israeliana, non sono mancati anche utenti che hanno postato domande o commenti dal sapore provocatorio, riguardanti in particolare la questione israelo-palestinese. L’ambasciatore non si è comunque sottratto al confronto, e alla fine si è detto soddisfatto dell’esperimento, promettendo di ripeterlo presto “Carissimi amici, grazie della vostra numerosa partecipazione! Mi impegno a rispondere nei prossimi giorni al maggior numero possibile delle domande che mi avete posto. Dato il successo dell’iniziativa, credo proprio che non potrò fare a meno di individuare presto un’altra data in cui ritrovarci di nuovo su Facebook e continuare a parlare di Israele. Todah rabbah”.

(20 gennaio 2013)