livelli…

“L’Eterno disse a Moshè: scendi…L’Eterno gli disse (di nuovo): va’ e scendi…” (Esodo 19:21,24). Il Signore deve ripetere due volte a Moshè di scendere per ricordare al popolo di non avvicinarsi al monte nel momento della Sua rivelazione. Moshè non comprende perché deve scendere e rifiuta di credere che il popolo, che aveva appena ricevuto in forma chiara le istruzioni da seguire, sta per trasgredire ad un chiaro ordine divino. L’ordine divino è chiaro per Moshè, ma può non esserlo per il popolo. Con il doppio invito a “scendere”, il Signore vuole ricordare a Moshè, completamente immerso nella sua dimensione di essere “di poco inferiore rispetto agli angeli” (Salmi 8:6) che i figli d’Israele non sono al suo stesso livello. Allora, per far comprendere la realtà nella quale essi ora vivono, è lui a dovere scendere, a dover adeguarsi al loro livello. Solo così un maestro può trasmettere nel modo migliore la parola di D-o, parlando secondo le capacità di comprensione dei propri allievi…

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova

(28 gennaio 2013)