Israele – Tappeto rosso per la nuova Knesset
Molti ipotizzano che non durerà a lungo, ma i riflettori sono tutti puntati sulla cerimonia di insediamento della diciannovesima Knesset nella storia dello Stato d’Israele.
Tappeto rosso e fiori per i 120 deputati eletti lo scorso 22 gennaio, suddivisi in 12 partiti. Sono ben 49 i nuovi politici, un numero record, ha fatto notare all’indomani delle elezioni il Jerusalem Post, pari al 41 per cento dei seggi totali. E per assicurarsi che siano ben preparati ai compiti che li aspettano, negli scorsi giorni sono stati chiamati a frequentare un corso accelerato sul funzionamento del Parlamento, come racconta il Times of Israel. A tenerlo sono stati il presidente dell’attuale Knesset Reuven Rivlin e Binyamin Ben-Eliezer, 77 anni, veterano del Parlamento, in cui siede dal 1984. Tra i temi affrontati, le procedure legislative, ma anche le regole etiche che i membri della Knesset devono rispettare (per esempio è proibita la richiesta di farsi spostare in classi più alte sui voli).
Record anche per la presenza femminile, il 23 per cento dei parlamentari insediati oggi sono donne, 27 in totale. Circa un terzo i deputati che dichiarano di condurre uno stile di vita religioso, mentre il 10 per cento degli eletti vive oltre la Linea verde, rispetto al 4 per cento del totale della popolazione israeliana. Sette infine gli immigrati: quattro dall’Ex Unione Sovietica, due dall’Etiopia e uno dagli Stati Uniti.
Nel frattempo proseguono le trattative per la formazione del nuovo governo guidato da Benjamin Netanyahu. La stampa israeliana riferisce che gli sforzi in questo momento sarebbero concentrati sul convincere Tzipi Livni a farne parte. O, quanto meno, a garantire l’appoggio dei sei parlamentari del suo Hatnua.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked