Israele – Barack Obama in visita a marzo

Barack Obama visiterà Israele il prossimo 20 marzo, durante la sua prima missione estera dopo la rielezione. Si tratterà della prima visita nello Stato ebraico da presidente. La decisione, fa notare Scott Wilson sul Washington Post, suggerisce l’idea che Obama voglia rilanciare gli sforzi per i negoziati di pace tra israeliani e palestinesi (prevista anche la visita in Cisgiordiania), e più in generale, a riportare gli equilibri mediorientali al centro delle sue priorità, dopo i vari tentativi mai a buon fine nel corso del suo primo mandato. Dal famoso discorso del 2009 al Cairo che doveva segnare l’apertura di una nuova fase di rapporti tra gli Stati Uniti e il mondo arabo, “un paio di dittature alleate con gli USA sono state sostituite da governi eletti islamisti”, fa notare il prestigioso quotidiano americano, e la situazione è ancora tumultuosa.
Obama farà tappa anche in Giordania, uno degli Stati che sopporta il peso maggiore della guerra civile siriana, con migliaia di profughi che hanno oltrepassato le sue frontiere in fuga dalla crudele repressione di Bashar Al-Assad. Poche ore dopo l’annuncio della visita, la stampa israeliana ha rilanciato la notizia che Obama vuole farsi promotore di un summit fra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen (l’ultimo tentativo di negoziato su impulso del presidente USA nel 2010 fallì dopo poche settimane).
Il rapporto tra Obama e Netanyahu negli anni passati è stato caratterizzato da una certa tensione, ma la cooperazione tra Stati Uniti e Israele in materia di difesa è stata approfondita, ed entrambi concordano sul fatto che sia necessario impedire all’Iran di usare il proprio programma di uranio arricchito per raggiungere l’arma atomica. Un cambiamento di rotta nelle relazioni tra i due potrebbe arrivare anche dalla formazione del nuovo governo israeliano: l’ingresso nella maggioranza di Netanyahu del partito centrista di Yair Lapid, che ha ottenuto un exploit alle elezioni, potrebbe spostare gli equilibri rispetto alla precedente amministrazione.
“L’Autorità palestinese accoglie con favore la visita di Obama, e spera che darà come risultato la costituzione di uno Stato palestinese accanto a Israele” il commento di Nabil Abu Rdeneh, portavoce di Abu Mazen, come riportato dal Times of Israel.

rt

(6 febbraio 2013)