…Obama

Due uomini di stato molto esperti, il Presidente Barack Obama all’inizio del suo secondo quadriennio e il Premier Benyamin Netanyahu all’inizio del suo terzo, si sono incontrati ieri a Gerusalemme. Le due rinnovate amministrazioni riprendono il loro dialogo strategico in un’atmosfera cordiale e dichiaratamente sgombra dalle incomprensioni del passato. Obama, nel suo dire scendendo dall’aereo “Tov lihiyot shuv ba’aretz (È bello essere di nuovo in questa Terra)” sembra aver del tutto perdonato Netanyahu per la sua attiva campagna elettorale a favore di Mitt Romney (corroborata dai due terzi dei cittadini americani che hanno votato da Israele e da una frangia militante della stampa ebraica). Obama e Netanyahu vedono bene che l’orizzonte strategico sta mutando rapidamente, in Corea del Nord, in Iran, in Siria, in Egitto, ma anche in Italia, nell’Unione Europea, in America Latina, in Cina… Chi vive in Israele sa anche quanto sia in salita il vicolo dell’intifada. Tutto ciò richiede flessibilità, inventiva e decisionismo da parte dei capi, perché chi sta fermo retrocede. Entrambi gli uomini di stato desiderano far bene nel loro quadriennio, uno dei due sa che certamente lo porterà a termine, l’altro è meno certo. L’esito potrebbe dipendere da come continuerà a sviluppparsi la conversazione, per ora amichevole, fra Barack e Bibi.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme

(21 marzo 2013)