Yom HaAtzmaut – Israele, 65 candeline
“Un paese giovane, dinamico, all’avanguardia. Ha 65 anni, ma non li dimostra”. Così l’ambasciatore d’Israele a Roma Naor Gilon in occasione dell’inizio dei festeggiamenti per Yom HaAtzmaut, giorno in cui si celebra l’indipendenza dello Stato di Israele. Appuntamento in molte Comunità ebraiche a partire da quella romana dove migliaia di persone si raccolgono in piazza e nel cortile della scuola per una serata di musica, allegria, condivisione. Sul palco, accanto all’ambasciatore, il rabbino capo rav Riccardo Di Segni e i vertici dell’ebraismo capitolino.
Per la Comunità l’intervento dell’assessore con delega ai rapporti istituzionali Ruben Della Rocca, che ribadisce il nesso indissolubile di amicizia e vicinanza tra Comunità della Diaspora e Stato ebraico evocato da Gilon e denuncia l’opera di chi, anche all’interno del mondo ebraico, fa disinformazione e getta discredito su Israele. Il riferimento, nello specifico, è alla manifestazione pro Barghouti organizzata da movimenti filopalestinesi negli uffici romani del Parlamento Europeo. Tra i relatori prevista la presenza di Moni Ovadia, in realtà assente “per motivi di lavoro” (almeno così spiegano in segreteria).
Nella Capitale, tra le varie iniziative di queste settimane, il festoso corteo che martedì 7 maggio partirà dal quartiere ebraico per raggiungere il Colosseo in concomitanza con Yom Yerushalaim, data in cui si ricorda la piena annessione di Gerusalemme (1967) al nuovo Stato. Al Portico d’Ottavia ci si scatena intanto sulle note della Mazaltov Band. Una festa destinata però ad attenuarsi quando, sul finire di serata, arrivano le prime drammatiche notizie da Boston.
(Nelle immagini, dall’alto in basso, i festeggiamenti a Roma, Milano e Firenze)
(16 aprile 2013)