Qui Roma – L’eccellenza sanitaria israeliana presentata in Vaticano

Raccontare l’eccellenza della sanità israeliana e costruire legami con chi gestisce decine di migliaia di strutture sanitarie in giro per il mondo. Ma anche ricordare la profonda tradizione che lega la professione medica alla cultura ebraica. Una delegazione composta tra gli altri dal presidente dell’Associazione Monte Sinai Enrico Mairov, dal presidente dell’Associazione medica ebraica di Milano Luciano Bassani, e accompagnata dall’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede Zion Evrony, ha incontrato in Vaticano i rappresentati del Pontificio consiglio della pastorale per gli operatori sanitari e il suo presidente, l’arcivescovo Zygmunt Zimowski.
“L’incontro è stato un’occasione importante perché rappresenta un passo nella direzione di una collaborazione che possa offrire il modello della sanità israeliana alla rete delle istituzioni cattoliche in tutto il mondo” spiega Bassani che ricorda anche come per una cooperazione in questa prospettiva si stia lavorando anche in Italia, e in particolare proprio in Lombardia.
A spiegare i principi su cui si regge la sanità dello Stato ebraico è il presidente dell’Associazione Monte Sinai “La nostra associazione si occupa da tanti anni di costruire una rete socio-sanitaria globale in un Mediterraneo di pace, perseguendo dunque la duplice finalità di rendere sempre più economica ed efficiente l’assistenza medica nel mondo, e di promuovere il dialogo fra le nazioni attraverso questo strumento, ricordando che persino quando due paesi sono in guerra, i rispettivi medici non lo sono e lavorano per la vita di tutti” ha sottolineato Mairov, portando come esempio alcuni dei progetti realizzati dalla Monte Sinai, come l’aver portato in Italia, durante l’ultima Intifada dieci anni fa, tanti bambini palestinesi bisognosi di ogni tipo di cura, i cui trattamenti sono poi proseguiti negli ospedali israeliani, o l’organizzazione, nel 2007, di un incontro tra il ministro della Sanità israeliano e quello palestinese. “Il sistema sanitario israeliano, che è riconosciuto come il migliore dalle classifiche internazionali, è basato su alcuni semplici principi ed è il frutto dell’impegno e della pianificazione lungo i decenni” ricorda Mairov, lui stesso medico ed esperto di economia e gestione della sanità. Tra le caratteristiche fondamentali, innanzitutto viene menzionato l’addestramento del personale per la gestione di traumi ed emergenze di ogni genere, dall’infarto all’attentato, che viene offerto anche al personale sanitario al di fuori dei confini dello Stato ebraico, come hanno ricordato i fatti di Boston. Essenziale è anche la ricerca scientifica e industriale che è portata avanti con investimenti da tutto il mondo, e la formazione garantita a dirigenti sanitari e primari, che vengono poi selezionati su base rigidamente meritocratica, nonché un meccanismo di tecnology assessment che consente di rendere il più efficiente possibile l’acquisto delle forniture e apparecchiature necessarie. Infine è fondamentale il sistema della cura degli anziani basato sull’assistenza domiciliare. “Con la popolazione mondiale che aumenta e invecchia sempre di più, la capacità di prendersi cura degli anziani senza dover ricorrere necessariamente ai ricoveri ospedalieri è sempre più cruciale – conclude Mairov – Tanti paesi occidentali fino a questo momento hanno evitato di porsi il problema. Israele ha cominciato a preoccuparsene già trent’anni fa, e oggi è in grado di offrire una soluzione che potrà rivelarsi fondamentale per tutti nel prossimo futuro”.

(12 maggio 2013)